Patriarcato è essere una bambina e dover servire a
tavola, mentre tuo fratello no.
È la fatica del carico fisico e mentale mentre ti
dicono che sei fortunata perché tuo marito "ti" aiuta.
È un colloquio di lavoro dove ti chiedono se hai
figli o vorresti averne.
È un tentativo di stupro in una spiaggia mentre
sei sola e leggi un libro.
È un interlocutore che ti infantilizza in quanto
donna.
È il nodo alla gola che ti sale quando sei sola di
notte e incontri un uomo con aria predatoria.
È una strada sbarrata perché sei incinta o hai
figli.
Il fastidio di entrare in un bar di vecchi ed
essere oggetto di occhiate e battute.
Il commento sull'aspetto fisico da parte di un
collega.
Il datore di lavoro che ti chiede di curarti di
più.
Il professore universitario che ci prova
anteponendo una gerarchia.
La violenza di un parto con kristeller ed
episiotomia.
Dover nascondere le mestruazioni e lavorare con i
crampi.
Pagare gli assorbenti come beni di lusso.
Essere una bambina a cui impongono il rosa.
Essere sposata o "da sposare".
Guadagnare la metà dei colleghi maschi.
Subire una molestia dall'insegnante di musica.
Subire una molestia violenta dai tuoi compagni
delle medie.
Sentirti dire che la tua vita avrà pienezza e
sarai realizzata solo se diventerai madre.
Essere criticata se sceglierai di seguire la tua
carriera piuttosto che sposarti e mettere su famiglia.
Ballare a una festa e trovarti le mani sul culo.
Essere pestata, violentata e uccisa ed essere pure
colpevolizzata per questo.
Patriarcato è un marito che uccide i tuoi figli
perché vuoi essere una donna libera.
E infine, ma non perché l'elenco sia finito, dover
ascoltare degli uomini che ti spiegano che il patriarcato non esiste”.
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