CHI SONO

Mi chiamo Antonio Maoggi sono un fiorentino nato sotto le bombe dell’ultima guerra, da ragazzo avevo grandi sogni di scrivere, ma bisognava andare a lavorare per aiutare la famiglia e, questo è successo, però la passione è rimasta, ma lavoro, famiglia e figli me lo hanno impedito. Una volta libero come pensionato ho preso carta, penna ed ho cominciato a scrivere e non mi sono fermato più e tutt’ora sto scrivendo l’ultimo racconto. I miei lavori sono tutti inseriti in questo blog in basso sulla fascia lateralmente a destra e, se qualcuno fosse interessato, basta che lo comunichi, e tramite mail che vorrete cortesemente comunicarvi, invierò gratuitamente il racconto in formato PDF, poiché scrivere è fantastico, ma essere letto lo è ancora di più! mascansa@outlook.it

lunedì 22 aprile 2024

ESSERE DONNA


Vorrei spiegare cos'è il patriarcato agli uomini che ce lo spiegano.

Patriarcato è essere una bambina e dover servire a tavola, mentre tuo fratello no.

È la fatica del carico fisico e mentale mentre ti dicono che sei fortunata perché tuo marito "ti" aiuta.

È un colloquio di lavoro dove ti chiedono se hai figli o vorresti averne.

È un tentativo di stupro in una spiaggia mentre sei sola e leggi un libro.

È un interlocutore che ti infantilizza in quanto donna.

È il nodo alla gola che ti sale quando sei sola di notte e incontri un uomo con aria predatoria.

È una strada sbarrata perché sei incinta o hai figli.

Il fastidio di entrare in un bar di vecchi ed essere oggetto di occhiate e battute.

Il commento sull'aspetto fisico da parte di un collega.

Il datore di lavoro che ti chiede di curarti di più.

Il professore universitario che ci prova anteponendo una gerarchia.

La violenza di un parto con kristeller ed episiotomia.

Dover nascondere le mestruazioni e lavorare con i crampi.

Pagare gli assorbenti come beni di lusso.

Essere una bambina a cui impongono il rosa.

Essere sposata o "da sposare".

Guadagnare la metà dei colleghi maschi.

Subire una molestia dall'insegnante di musica.

Subire una molestia violenta dai tuoi compagni delle medie.

Sentirti dire che la tua vita avrà pienezza e sarai realizzata solo se diventerai madre.

Essere criticata se sceglierai di seguire la tua carriera piuttosto che sposarti e mettere su famiglia.

Ballare a una festa e trovarti le mani sul culo.

Essere pestata, violentata e uccisa ed essere pure colpevolizzata per questo.

Patriarcato è un marito che uccide i tuoi figli perché vuoi essere una donna libera.

E infine, ma non perché l'elenco sia finito, dover ascoltare degli uomini che ti spiegano che il patriarcato non esiste”.


lunedì 1 aprile 2024

CINEMA CHE PASSIONE!

UN MONDO A PARTE: finalmente un film italiano di sentimenti, Riccardo Milani ha colto in pieno una situazione che noi cittadini manco immaginavamo; grande interpretazione di Albanese che ancora una volta ci ha fatto ridere e piangere, la Raffaele ha fatto una buona performance ma chi seguito la sua carriera sin dagli inizi non si stupisce se parla correttamente in dialetto abruzzese; stupenda la fotografia che ci ha catapultato in una natura non benigna con i suoi inverni nevosi; Un buon registra fa recitare bene tutti i ragazzini pescasserolesi, i paesani le comparse e i comprimari tutti bravi. Se vi piace il cinema non dovete perdere questo!



sabato 30 marzo 2024

PER NON DIMENTICARE MA!

Ci sono storie che vengono raramente raccontate.

Quella delle donne costrette a prostituirsi nei lager è una di queste.

Si trattava per la maggior parte di giovani tedesche, ma vi erano anche donne dell’Europa orientale. Praticamente nessuna superava i 25 anni di età.

Dislocate in nove bordelli, siti in altrettanti campi di concentramento e sterminio, provenivano perlopiù dal lager di Ravensbrück e in misura minore da Auschwitz.

Era stato Himmler in persona a decidere la destinazione di specifici edifici all’interno dei lager a questo uso, convinto che la presenza delle prostitute avrebbe migliorato la produttività di alcuni specifici gruppi di internati. Sostanzialmente i nazisti riproponevano lo stesso schema già usato dal 1939 in Germania e nei territori occupati, dove erano sorti bordelli dedicati ai soldati della Wehrmacht e alle SS.

Le prime donne destinate alle case chiuse dei lager erano spesso quelle internate precedentemente come “antisociali”. Molte di loro erano costrette con la forza a prostituirsi, altre venivano blandite con promesse relative a migliori condizioni di vita e più cibo; tutte erano prima oggetto di violenze da parte di alcune SS che ne dovevano “saggiare” le “qualità sessuali”.

Le giovani destinate ai bordelli dovevano comunque lavorare per parte della giornata e se ricevevano dosi maggiori di cibo e migliori condizioni di vita era solo perché servivano ad appagare gli istinti di chi le utilizzava come strumenti di piacere.

Tutte le promesse legate alla loro liberazione venivano sistematicamente disattese.

Oltre alle donne tedesche e dell’Europa Orientale vi erano anche donne ebree, rom e sinti considerate particolarmente belle le quali vennero selezionate al loro arrivo, non tanto per i bordelli comuni quanto per essere date in pasto agli ufficiali delle SS che le utilizzavano come prostitute personali, violando le leggi che proibivano rapporti con non ariani.

La morbosa osservazione dei corpi femminili durante le ispezioni, gli esercizi fisici, perfino lo spionaggio delle attività sessuali dei prigionieri, nei bordelli e nelle baracche, erano attività praticate quotidianamente dalle guardie. Oltre alle ragazze avviate alla prostituzione, molte donne e molti uomini furono costretti a concedersi ai propri aguzzini o ad altri prigionieri solo per non venir malmenati o per ottenere quel poco cibo necessario per sopravvivere.

Le prostitute dei lager difficilmente raccontarono la propria storia, spaventate da una morale comune che avrebbe preferito additarle come “puttane” più che come ennesime vittime della follia nazista.

Sia la Germania Est che quella Ovest negarono a queste donne risarcimenti morali e materiali, ma soprattutto negarono loro la memoria che ma soprattutto negarono loro la memoria che meritavano al pari di tutti gli altri perseguitati dei lager.



martedì 26 marzo 2024

TROVATA IN RETE UNA PERLA DI SAGGEZZA.

Quando si è parlato della presunta truffa ad opera di Chiara Ferragni, vi sarà capitato di sentir dire a qualcuno "E ALLORA CHI RUBA TUTTI I GIORNI? E ALLORA I POLITICI?”

Questo fenomeno si chiama “eallorismo” (Whataboutism) ed è un espediente retorico classico che confronta le mele con le arance per distogliere l'attenzione delle persone e portarle a minimizzare i problemi.

 Simile al" benaltrismo" secondo cui, nel momento in cui io parlo della gente senza biglietto che mi passa dietro ai tornelli, arriva qualcuno a dirmi che perdo tempo sul nulla, dal momento che esistono "ben altri problemi a Roma".

Ricordiamo che ogni situazione merita una valutazione indipendente. Chiara Ferrangi non c’entra nulla coi politici che rubano: la sua se è una truffa resta tale.

Chi non paga il biglietto in metro non ha niente a che vedere col fatto che Roma sia una città problematica per tante altre cose.

 Questa è solo una delle tecniche di disinformazione molto usate, perché fanno tantissima presa sulla mente delle persone.

Vittorio Gabriele Roma



 

giovedì 14 marzo 2024

UN'ALTRO FERRAGOSTO


Virzì non mi ha mai deluso è un regista sensibile e molto attuale nelle sue rivisitazioni, in questo film oltre ad una prova di autore, abbiamo una grande prova attoriale degli ormai consolidati Orlando, Ferilli, De Sica, Morante, di cui abbiamo avuto modo molte volte la possibilità di godere della loro bravura; ma vogliamo parlare degli altri? La giovane bruttina Sabrina Mazzalupi è fantastica, bravi tutti i comprimari Virzì è riuscito a far recitare tutti persino la neofita Ema Stokholma. Il film non è piaciuto al pubblico e neppure alla critica, posso capire il pubblico sicuramente formato per la maggioranza da giovani, ma la critica non ha nessun alibi con la loro mezza stroncatura, addirittura mezza stella in meno a quella del pubblico. Il film e una storia di sentimenti amorosi e la passione di una vecchia politica di idealisti in cui mi riconosco, si ride e si piange cosa volete di più miei cari critici?!  Un solo neo troppo lungo poteva finire con la morte del protagonista sullo scoglio con il figlio. Comunque a mio parere è un film da vedere.


domenica 18 febbraio 2024

FINALMENTE L'ALBA

Il film non è un capolavoro si srotola su un fatto di cronaca che io ho vissuto ad undici anni, un fatto di nera che coinvolse il figlio Piero di Attilio Piccioni più volte ministro della repubblica, il Marchese Montagna, l’anfitrione di feste  di sesso e droga, ed altre personaggi del jet set di allora, nel film hanno inserito anche, l’attrice  Alida Valli che credo che in quella storia non c’entrasse per niente, quindi una miscellanea fra verità e fiction, che mio avviso non rende reale il film,  con un finale  onirico della protagonista a passeggio con una leonessa, cosa avrà voluto dire il regista-sceneggiatore?  Le attrici e gli attori sono stati all’altezza: Rebecca Antonacci una giovane attrice molto brava, Lily James brava attrice inglese, Joel Keery un attore americano eccellente, ma mi ha colpito in particolar modo Rachel Sennot l’attrice americana che ha caratterizzato al meglio il suo personaggio. Ma concludendo  il figlio di Maurizio Costanzo è così  o piace oppure no. 

lunedì 12 febbraio 2024

Il GIORNO DELLA MEMORIA CORTA

 Isola di Arbe, ora isola di Rab

Come scrive nell'estate 1942 un soldato italiano in Slovenia, «Abbiamo distrutto tutto da cima fondo, senza risparmiare gli innocenti. Uccidiamo intere famiglie ogni sera, picchiandoli a morte o sparando contro di loro. Se cercano solo di muoversi, tiriamo senza pietà e chi muore muore». Tutto questo è pazzesco, ma in Italia un criminale in divisa come Roatta verrà̀ prosciolto nel 1948. La fuga in Spagna e l’assoluzione finale sono il prezzo del suo silenzio sulle gravi responsabilità̀ del “maresciallo d’Italia” Pietro Badoglio e dei vertici militari, fuggiti da Roma subito dopo l’annuncio della fine delle ostilità̀ con gli Alleati, abbandonando l’Esercito allo sbando senza ordini e senza una guida. Loro sì responsabili – ben più̀ di Roatta – della catastrofe finale nonché́ della mancata difesa della capitale dall’occupazione tedesca il 10 settembre 1943.

Nel dopoguerra, in quell’Europa divisa in due, in Italia si enfatizzeranno, decontestualizzandole, la diaspora dalmata-istriana e le foibe, mentre si minimizzeranno, sino alla rimozione, le violenze compiute dall’Esercito italiano nei confronti della popolazione civile slovena, dalmata, montenegrina, croata, greca, russa e albanese, in aggiunta alle violenze già a referto in Libia (100 mila vittime su 800 mila abitanti: un genocidio) e in Etiopia (nel Corno d’Africa tra il 1935 e il 1943 si contano 300 mila vittime). Calerà̀ il silenzio anche sui bombardamenti di natura terroristica compiuti dalla Regia aeronautica italiana sulla città basca di Durango il 31 marzo 1937 (morti 289 civili) e su Barcellona in Catalogna tra il 16 e il 18 marzo 1938 (670 morti) durante la Guerra civile spagnola. Sono atti criminali non inferiori a quello tedesco e italiano del 26 aprile 1937 su Guernica (quattro settimane dopo la strage di Durango), a torto ritenuto il primo atto di terrore dal cielo deliberatamente compiuto contro la popolazione civile.

Insomma, brandendo il paradigma dell’“italiano buono”, benevolmente assunto dall’opinione pubblica, sui nostri crimini cala l’oblio e l’Italia si auto assolve, cancellando dal senso comune (e dai testi scolastici) la memoria dei nostri omicidi e ogni traccia dei nostri campi di morte.

Le inclinazioni omicide di costoro non si placano se di fronte ai loro fucili manifestano italiani. Basti ricordare che nel febbraio 1943 Roatta è a Roma per assumere la carica di capo di stato maggiore dell’Esercito. In una sua circolare del 26 luglio (poche ore dopo la seduta del Gran consiglio del fascismo che ha deposto Mussolini) il generale dispone alcune misure per l’ordine pubblico, come la facoltà̀ di sparare sui manifestanti: «Qualunque pietà nella repressione è un delitto», ammonisce il capo dell’Esercito, e prosegue ricordando che «poco sangue versato inizialmente risparmia fiumi di sangue in seguito. Ogni movimento deve essere inesorabilmente stroncato in origine. Non è ammesso il tiro in aria. Si tira sempre a colpire, come in combattimento». Insomma, si inneggia all’omicidio dei manifestanti. E questa volta siamo in Italia.

Un tale proponimento non può̀ che trovare il favore del neo-comandante dei Carabinieri Taddeo Orlando (dal 20 giugno 1944 Orlando è il capo dei Carabinieri e sino a un mese prima ha ricoperto la carica di ministro della Guerra nel governo militare presieduto da Badoglio) e ovviamente provocare tanti morti: il 28 luglio 1943 a Reggio Emilia l’Esercito prende a fucilate i lavoratori delle “Reggiane” usciti dalla fabbrica, uccidendone 9; lo stesso giorno a Bari i morti sono addirittura 23 e 70 i feriti; altro massacro il 19 ottobre 1944 a Palermo, con le forze dell’ordine a sparare su un corteo di persone che manifestano chiedendo pane e lavoro, provocando 29 morti e 155 feriti (ne ammazzano più̀ loro della banda di Giuliano a Portella della Ginestra). Complessivamente, la scellerata disposizione di Roatta provocherà̀ 80 morti e 300 feriti.

Giovanni Giovannetti, Malastoria, Effigie 2020.

mercoledì 17 gennaio 2024

LA RETE E' KILLER?

Con tutta la mia buona volontà non riesco a comprendere come si possa arrivare a suicidarsi per una recensione cattiva se non addirittura falsa, la rete è un’agorà, come lo è sempre stato tanto nei piccoli paesi che nelle grandi città, l’unica differenza è che si può colloquiare se non addirittura guardarsi in faccia, sia con Adelaide in sud Africa, come a Hong Hong, oppure a Sidney.

Sono pro i social network che hanno avvicinato la gente, badando ai fusi orari ho potuto colloquiare con amici in Colombia e in Argentina, questo è il progresso ed è inarrestabile almeno fino a che qualche criminale non decida di azzerare tutto con una guerra termonucleare.

L’uomo è sempre stato scettico alle innovazioni per il timore che vengano mal usate. Oggi non potrei fare a meno di questo sistema di comunicazione e allo scopo mi sono dato un codice di comportamento:

1. Considerazione all’interlocutore rispettando le sue idee quando sono diverse dalle mie, ma riservandomi la legittimità della critica;

2. Uso la rete per giocare, scherzare con amici vecchi e nuovi e penso che la satira sia il sale per ridere assieme;

3. Amo le contrapposizioni intelligenti, come l’intelligenza di saper ridere e divertirsi assieme.

Ciò non toglie però che su questo spazio tanto ampio si possano trovare persone o personaggi che ritengo non consoni alla mia etica e mi chiedo dove sia il problema, infatti se un amico ti tradisce o qualcuno ti fa del male dal punto di vista psicologico, lo abbandoni, ed anche il web ha questa possibilità con il blocco dei messaggi indesiderati, sono un uomo nato sotto le bombe quando il massimo della tecnologia erano le telescriventi che solo le grandi aziende avevano e, ritrovandomi oggi a poter fare una partita a dama con un signore o una signora di Reykjavík, la considero ancora una cosa stupefacente. 

domenica 14 gennaio 2024

NOVELLA TOSCANA "PETUZZO"


C’era una volta in una casina in campagna una famiglia di contadini che veniva svegliata tutte le mattine da i’ccanto di’ggallo.

Una mattina i’bbabbo stava male e la mamma disse a Petuzzo: Petuzzo vai nell’ortuzzo a prendere il cavoluzzo per i’ttu babbo che sta male. E Petuzzo rispose: no e un ci voglio andare.

La mamma: allora dirò a’i bastone che ti picchi! Bastone picchia Petuzzo che un vole andare nell’ortuzzo a prendere i’cavoluzzo per i’ babbo che sta male. E il bastone: noo, io un voglio picchiare!

Allora dirò a’i foco che ti bruci! Foco brucia i’bastone che un vole picchiare Petuzzo che un vole andare a prendere i’cavoluzzo per i’babbo che sta male. E il foco: noo, io un voglio bruciare!

Allora dirò all’acqua che ti spenga! Acqua spengi i’ffoco che un vole bruciare i’bastone che un vole picchiare Petuzzo che un vole andare a prendere i’cavoluzzo per i’babbo che sta male. E l’acqua: noo io un voglio spengere!

Allora dirò al bove che ti beva! Bove bevi l’acqua che un vole spengere i’ffoco che un vole bruciare i’bastone che un vole picchiare Petuzzo che un vole andare a prendere i’cavoluzzo per i’babbo che sta male. E il bove: noo un voglio bere!

Allora dirò alla fune che ti leghi! Fune chiappa (prendi) il bove che un vole bere l’acqua che un vole spengere i’ffoco che un vole bruciare i’bastone che un vole picchiare Petuzzo che un vole andare a prendere i’cavoluzzo per i’babbo che sta male. E la fune: noo un voglio chiappare nessuno.

Allora dirò al topo che ti roda! Topo rodi la fune che un vole chiappare il bove che un vole bere l’acqua che un vole spengere i’ffoco che un vole bruciare i’bastone che un vole picchiare Petuzzo che un vole andare a prendere i’cavoluzzo per i’babbo che sta male. E il topo: noo un voglio rodere.

Allora dirò al gatto che ti mangi! Gatto mangia i’ttopo che un vole rodere la fune che un vole chiappare il bove che un vole bere l’acqua che un vole spengere i’ffoco che un vole bruciare i’bastone che un vole picchiare Petuzzo che un vole andare a prendere i’cavoluzzo per i’babbo che sta male.

Dice il gatto: Mangio mangio

Dice il topo: Rodo rodo

Dice la fune: chiappo chiappo

Dice il bove: bevo bevo

Dice l’acqua: spengo spengo

Dice il foco: brucio brucio

Dice il bastone: picchio piccio

Dice Petuzzo: E vo, vo.



domenica 31 dicembre 2023

UN COLPO DI FORTUNA

Seguo Woody Allen da quando era giovane come me, ed ho sempre apprezzato la sua intelligenza espressiva in qualsiasi forma lui l’avesse raccontata e non ho mai avuto un ripensamento, Un colpo di Fortuna non sarà uno dei suoi migliori, ma certamente non da due stelle e mezzo come lo ha valutato il pubblico. Ottima l’interpretazione della giovane Lou de Laage, bravo anche l’assassino per procura Melvil Poupaud e l’’ormai affermata attrice nel ruolo della madre Valèrie Lemercier, infine anche se è l’attore non protagonista Niels Schneider a caratterizzato bene il suo personaggio. Quindi senza lode e senza infamia ma con il suo finale a sorpresa, è da vedere.



lunedì 25 dicembre 2023

FOGLIE AL VENTO - Titolo originale FOGLIE MORTE

Mi sono recato a vedere questo film suggestionato dalle critiche soprattutto quelle del pubblico e contro corrente dico: banale, non originale, lento in una storia d'amore non consumata. Dialogo inesistente che si svolge in un paese buio al confine russo,  con continue informazioni radiofoniche contro i russi invasori, si salva la musica con un cammeo nostrale "mambo italiano" infine   "Pëtr Il'ič Čajkovskij",  sinfonia nm. 6 Patética, che ci rimpacia con la noia da sbadiglio.

venerdì 22 dicembre 2023

AMORE – PASSIONE – SESSO – PLATONE

Spesso mi sono domandato: ma esiste l'amore coinvolgente come si leggeva nei libri della Delly o di Liala, Boh! Francamente non lo so! Al riguardo io credo, ma posso anche sbagliarmi, che l'homo-sapiens e, qui compendo ambo i sessi, salvo rare eccezioni che poi si riscontrano anche in natura, vedi:    pinguini, leoni e altre specie che non ricordo risultano essere monogami, pertanto penso che la maggioranza degli umanoidi siano poligami, altrimenti come giustificare che quasi il 70% dei tradimenti sono stati riscontrati scientificamente nel secolo passato. 

Nell'era odierna invece è valsa la pratica della separazione o del divorzio che è diventato uno sport internazionale.  Ho provato ad analizzare la questione cercando di rimanere il più possibile super partes, rendendomi conto che la cosa è impossibile, poiché in una disamina di qualsiasi argomento si tratti, fanno sempre fede la propria cultura o il proprio vissuto, ma io ci voglio provare ugualmente anche per creare un contradittorio. 

Quanto nella prima gioventù, tutti o quasi, abbiamo avuto i primi filarini, la questione era di sorpresa per la novità, una cosa che faceva tremare i polsi, subito nasceva un'infatuazione che ti avrebbe potuto far pronunciare una frase del tipo: "Giuditta ti amerò per tutta la vita"; ma noi sappiamo bene che non è così, solo nell'1% dei casi un rapporto iniziato nella pubertà potrà durare sino al classico "finché morte non ci separi". 

Nella società moderna, ci sono i maschi e femmine che si dichiarano single indefessi che volano di fiore in fiore in un edonismo sfrenato fino ad arrivare alla cosiddetta "certa età". Giunta la "certa età" i single indefessi si rammaricano perché si sentono soli quindi, cominciano a cercare il/la compagno/a.  

E qui cade l'asino il problema diventa annoso e antipatico, poiché contrariamente alla prima gioventù e nella seconda età in cui si accetta tutto dell'altro/a, nella terza età non si accettano cose anche inique da un'altra persona che è considerato/a alla stregua di un/a estraneo/a; salvo rare eccezioni in cui si avvertano i colpi di coda dei ferormoni che fanno si che si accettino eventuali difettucci nel/la partner che altrimenti avremmo sicuramente notato in maniera fastidiosa. 

Esiste Platone l'amore che quasi sempre coinvolge una sola persona, Dante e Beatrice docet, in questo caso l'amore viene idealizzato, l'uomo vede nella donna un personaggio etereo da adorare, mai un pensiero meno che arcadico sfiorerà la sua mente, mentre la donna innamorata platonicamente vede nel maschio un novello "San Giorgio" con tanto di lancia in resta, che sicuramente la salverà dal drago sputafuoco e, anche in questo caso nulla di più casto le passerà mai per la mente.  

Comunque sia, nell'amore platonico il 99,9% di uno dei due innamorati non si accorge che l'altro/a manco lo/la vede. Abbiamo anche la tenerezza dell'anziano, quando ormai il sesso è solo un dolce ricordo e lo stare insieme diventa uno status quo da cui non si può prescindere, le coccole reciproche e le gentilezze prendono il posto alla recondita e ormai rattrappita attrazione fisica. 

L'amore quello da operetta che personalmente credo che non esista, poiché come viene rappresentato dovrebbe essere il totale annullamento dell'uno nell'altra, in una simbiosi quasi da gemelli siamesi, insomma, in una miscellanea di sesso e testa, potrà mai durare? Io non ne sono convinto.  Penso piuttosto che si tratti di una mera infatuazione che può durare un anno oppure dieci, ma sono estremamente convinto che mai sarà per sempre, poiché se così fosse penserei ad una patologia, seppur piacevole ma sempre patologia. 

Come in tutte le questioni celebrali occorrerebbe capire come mai questo tipo di  situazione che ha dell’incomprensibile alla maggioranza di noi  essendo un dogma; ma non sarà certo compito nostro, ma solo dei professionisti che sicuramente potranno trovare una risposta consultando la loro scienza, Freud, Young docet, inoltre mi preme di segnalare uno scritto che condivido del professor Alberoni quando ha detto: "Ama solo a chi sa amare più volte" riferendosi più che altro a quelle persone rimaste vedove/i che rimangono fedeli al loro compagno/a deceduto/a, sino a che non vengono ghermiti  anche loro dalla signora con la falce. 

Io personalmente ho un'idea dell'amore quasi religiosa e, cerco di spiegarmi: l'amore quello vero, quello puro, quello santificato dalle varie religioni, può essere dichiarato tale solo se non è considerato possesso dell'altro. L'amore quello ideale è quando il partner o la partner ti dicono: "Caro, io ti voglio ancora tanto bene ma purtroppo non ti amo più, mi sono infatuato/a di un'altra/o". 

La controparte che viene abbandonata/o, anche con la morte nel cuore se è amore sincero, lascia che il compagno/a vada per la sua strada. E inoltre dico, sempre a mio modesto parere, che solo questo può essere denominato amore, proprio per questo motivo io considero questo tipo di amore come religioso, pur essendo un agnostico convinto, poiché è l'amore credibile per il compagno/a, è quello che lascia a lui/lei, la libertà di andarsene! 

Non voglio soffermarmi più di tanto sui vari approcci sessuali del tipo cinquanta sfumature di grigio, poiché consideratemi pure bigotto, ritengo queste pratiche edoniste alla ricerca del piacere a tutti i costi, poco abbiano a che fare con l'amore. 

Mentre scrivo è l'8 marzo, le donne invece di tirarsi le molliche di pane dietro alle cene per sole donne, oppure a gridare sguaiate dietro allo spogliarellista di turno, solo per emulare il maschio, pensando con queste esternazioni becere di avere raggiunto la parità, ma niente di tutto questo è più falso. 

L'hanno capito le donne di cinquantuno paesi, che cosa inusitata e mai avvenuta prima, hanno scioperato in difesa di quella parola che personalmente odio: "Femminicidio" (l'italiano non la contempla, ma forse lo Zingarelli sempre attento fra poco la inserirà) e, io dico: era anche l'ora che si svegliassero reclamando il diritto di non essere uccise! 

Esiste infine una passione perversa, l'idea che una donna o un uomo per il solo fatto di aver stilato un contratto religioso e/o civile che sia, sia comprato come una qualsiasi merche questa si che è una vera questione patologica da manicomio criminale, poiché se gli assassini pensassero anche solo per un attimo che anche nei contratti commerciali o altro, nel tempo o alla naturale scadenza si possono rescindere potrebbero, ma ne dubito fortemente, anche condividere l'idea che l’omicidio di una donna e solo una questione criminale.  

Alcune persone non riescono a concepire un abbandono, intavolando scene che fanno venire a mente i vecchi melodrammi in cui si diceva: "ho mia o di nessuno" e si arrivava sempre all'omicidio, questo si che è italiano omo=simile, oppure alla deturpazione e/o alle botte; queste persone sono da considerarsi veramente malate di mente avendo una passione malsana e morbosa.  

E questi mi fa dire che questi soggetti vanno individuati subito e denunciati prima che si arrivi all'irreparabile, loro gli assassini quasi sempre: dicono "io l'amavo l'ho sempre amata" e dicendo questo recitano una vera e propria contradizione in termini, pronunciando una solenne bestemmia, poiché l'amore non è mai morte ma vita! 

Concludo dicendo che l'amore è: quando una coppia si rispetta, si adatta alle varie incomprensioni che sono inevitabili e poi quando litiga lo fa per poi avere il piacere di fare pace, l'amore è questo non è quello anomalo sopracitato. 

Naturalmente questo mio scritto è basato su un mio parere del tutto personale, quindi opinabile. Ma nonostante la sopracitata postilla cautelativa, credo di essere nel giusto quando proclamo queste mie idee che fanno parte del mio DNA, del mio essere maschio, che ama a prescindere l'altra metà del cielo dicendo anche se con una frase fatta: "Una donna, non si colpisce neppure con un fiore". 

Peace e Love. 

                                                   

Anma /08/03/2017 

POETICA CATTURATA IN GIRO NELLA RETE

Ti ho sentita

senza ascoltare

Ti ho amata

senza saperlo fare.



REMEMBER PRIMO APRILE 2016

Anche se oggi è il giorno degli scherzi, io voglio fare una proposta serie a chi mi conosce, sono pochi mesi che tengo questo blog, poiché sono un incallito grafomane esibizionista; da ragazzo scrivevo sui muri e l'avvento del web mi ha dato la possibilità di farlo ancora, solo che allora non so chi mi leggeva, al contrario oggi posso essere letto per chi conosce la lingua italiana dagli Appennini alle Ande; pertanto sulle riflessioni che scrivo su questo muro virtuale, mi farebbe estremamente piacere se avessero un riscontro, insomma, un contradittorio, ma se non sarà possibile, me ne farò una ragione continuando a scrivere delle cose che il vento disperderà. Un abbraccio circolare a tout le monde.

1/4/2016



domenica 10 dicembre 2023

FILM: CHIMERA

Alice Rohrwacher un regista giovane che prende premi in qua e la! Brava! Con la Chimera ha dato a noi ottuagenari la possibilità di sognare, una trama originale fuori dai normali stereotipi filmati, a volte fatti male o da sbadiglio compresi i film u.s.a con tanti effetti speciali e poca sostanza. Bravo il britannico Josh O’Connor l’attore principale, brava la Brasiliana Carol Duarte, bravi tutti i comprimari e perché no! Brava anche se con una piccola parte la sorella Alba. Credo a mio modesto parere che sia da vedere.



martedì 28 novembre 2023

NAPOLEONE

A mio avviso a questo film ho dato un voto più basso di quello di Mymovies, della critica e del pubblico, Ridley Scott è l’ingegnere degli effetti speciali e Jaoquin Phoenix a superato Caligola con la sua interpretazione più matura, al contrario, non mi sono piaciute le caratterizzazioni di Vanessa Kirby, Tahar Rahim e Rupert Everett, molto stereotipate. Il film non ha aggiunto niente al nostro sapere, basandosi quasi esclusivamente sulla storia d’amore fra il re (Napoleone) e la regina (Giuseppina), storia oltretutto melensa e non originale! Pertanto out!



lunedì 6 novembre 2023

L'ULTIMA VOLTA CHE SIAMO STATI BAMBINI

Amo Bisio, ma ho una sensazione che troppi attori si vogliano dilettare nella regia, che pur essendo attenti e diligenti non sono ancora pronti per un impegno così importante. I ragazzi Raffaello di Domenico, Vincenzo Sebastiani, Carlotta De Leonardis e Lorenzo Mc. Grave Zaini sono eccezionali e qui un encomio a Claudio Bisio che li ha condotti per mano in maniera magistrale. Non conosco il romanzo da cui è tratto per cui non so se il film è fedele, ma se così è, ho visto nella rappresentazione degli accostamenti alla guerra dei bottoni del 1962, I ragazzi della via Pal di Ferenc Molnàr e infine Tom Sawyer di Mark Twain, saltano subito agli occhi queste similitudini. Insomma senza lode e senza infamia.


                                                           

domenica 5 novembre 2023

ANCORA QUALCUNO CHE MI VUO DARE SOLDI MA CHI SONO IO: JO CONDOR?

Scusami per questo modo di contattarti, ho appena visto il tuo profilo e ho pensato che fossi la persona giusta per me.  Comunque, mi chiamo ruzena Malachovska di origine olandese e vivo in Francia.  Soffro di una grave malattia che mi condanna a morte certa, è un cancro alla gola, e ho una somma di 550.000 euro che desidero donare a una persona affidabile e onesta perché ne faccia buon uso.  Possiedo un'attività di importazione di olio rosso in Francia e ho perso mio marito 6 anni fa, cosa che mi ha colpito molto e non ho potuto risposarsi fino ad oggi, non abbiamo avuto figli.  Vorrei donare questa somma prima della mia morte in modo che i miei giorni siano contati per mancanza di questa malattia per la quale non avevo cura ma un analgesico in Francia mi calma un po 'ora vorrei sapere se puoi beneficiare di questa donazione .  Ecco il mio indirizzo Gmail: ruzenamalachovska@gmail.com

sabato 4 novembre 2023

RIFLESSIONI AGOSTANE DI UN DIVERSAMENTE GIOVANE

Il web un trabocchetto per i bimbi e anche per i diversamente giovani, infatti sui canali social: Twitter, Instagram e chi più ne ha più ne metta, abbiamo continuamente offerte matrimoniali da fanciulle bellissime che offrono paradisi profumati in cui il sesso sarebbe il delizioso coronamento. Non siamo solo noi diversamente trombanti che veniamo avvicinati sul web, questo ma anche quando andiamo al super a fare la spesa in cui giovani e meno giovani donne c’imbroccano. Poco fa non più di 10 minuti, siamo arrivati al massimo dell’assenza di pregiudizi, infatti ho avuto un offerta in rete da un gigolò suppongo fosse pachistano o giù di lì, a giudicare dal colore della pelle vista dalla foto che mi ha mandato, allora dico alle signore escort e hai marchettari maschi, non si arriva a superare il mezzo secolo  di vita impunemente, pertanto avendolo preso svariate volte nel posteriore, mi raccomando solo eufemisticamente altrimenti mi contraddirei, eravamo giovani e siamo stati presi per i fondelli più volte sia dai maschi che da le femmine, chi per un verso chi per un altro, per cui se persistessimo avendo delle polluzioni che non sono più adatte al nostro status di diversamente scopanti, i nostri parenti farebbero cosa giusta a chiamare il 118 per chiedere un T.S.O. oppure far riaprire esclusivamente  per noi un reparto di San Salvi l’ex ospedale psichiatrico Fiorentino.

giovedì 2 novembre 2023

ODE ALLA DONNA


Io sono un uomo, padre e nonno, ormai la mia vita è in discesa, la morte è laggiù in fondo al precipizio che mi aspetta con il suo ghigno malefico come a dirmi:   

  • Tanto prima o poi verrai anche da me, quindi, non ci sono raccomandazioni che tengono, qui devi passare.     

Ma io prontamente gli rispondo:   

  • Sono un agnostico convinto e non mi fai paura brutta strega con la tua falce, io ti mando a fare in culo e quando verrai io sarò pronto lì ad aspettarti, ma comunque senza rimpianti, avendo vissuto una vita pulita di uomo per bene, quindi, qualsiasi cosa mi aspetti nell'aldilà non potrà che essere gradevole; oppure se come penso di là c'è il nulla, mi dico: ma poi stavamo tanto male prima di essere nati?  

Perché dico ciò? Perché non credo ad un Dio con la barba ma solo all'evoluzione della natura che ha creato: montagne altissime, oceani profondi, caldo d'estate e freddo d’inverno e penso che la sua creazione più fantastica sia stata la femmina. Tante persone mi hanno dato di donnaiolo oppure di sciupa femmine in senso dispregiativo, io li ho lasciati dire pregando madre natura di perdonarli poiché non sapevano cosa dicevano non conoscendo il mio intimo. Solo io so cosa è stata per me l'altra metà del cielo, mia madre, le mie nonne, e tanti altri dolci incontri, nel senso più affettivo della parola. Io ho amato e tuttora amo l'universo femminile e non l'ho mai considerato come un ammasso di corpi da possedere, ma solo come anime da amare e venerare, dandomi più che prendere, sia con il corpo che con la mente.  In alcuni casi sarei voluto entrare con tutto il corpo dentro di loro naturalmente in senso metaforico, per carpirne le sensazioni i sentimenti in una simbiosi irreale di totale empatia. Quanto un rapporto è terminato a causa mia, probabilmente un po’ del male l'ho anche fatto, ma credo che quando è venuta meno quell'alchimia per esserci donati tutto di più, sarebbe stato più osceno continuare un rapporto basato sulla finzione, quindi, ritengo che tutto sommato anche in questo caso non posso essere considerato uno sciupa femmine e mi assolvo da solo e come dice il sociologo Alberoni "Sa amare chi ama più volte".  Tanti nomi mi vengono alla mente, anche le immagini sfuocate dall'oblio del tempo, dico loro, grazie siete state tutte incondizionatamente il mio faro nella notte, la mia stella cometa, il completamento e l'onore di essere approdato sulla terra sotto forma di maschio.  Dico inoltre che se veramente c'è un paradiso, per voi deve essere dato libero accesso, poiché mi avete dato i momenti più belli e felici della mia vita, attimi di gratificazione di cui non esistono le parole per poterli spiegare.   Se ci dovessimo trovare insieme in quel mondo utopico in cui il sesso sarà eliminato liberando solo lo spirito, vorrei fare con voi e le mie genitrici un girotondo che durasse per tutta l'eternità.  Grazie tutte amori miei: Un gentiluomo non fa mai nomi ed io credo di esserlo, ma uno deve essere nominato poiché è stato più volte impersonato nel mio viaggio nella vita. Evidentemente dopo questo excursus ho notato che il fato mi ha messo quasi sempre di fronte una femmina che si chiamava Laura, allora ho voluto capire perché tanta generosità ho avuto da queste donne che portavano questo nome e mi sono andato a guardare la sua etimologia:  

  "Alcuni studiosi fanno derivare questo nome dal provenzale Laura, tratto dal celtico Laur col significato di "bastante, sufficiente". Altri invece lo fanno derivare dal latino laurus, "alloro", pianta sacra ad Apollo e simbolo di sapienza e gloria.  Corrisponde al greco Dafne. Ai tempi dei romani è comunque più facile trovare Laurentia che Laura.  l significato del nome si rifà alle foglie di alloro con cui venivano incoronati i vincitori di varie gare. D'altra parte ancora oggi, chi completa il ciclo di studi è detto laureato e anche Petrarca rese immortale questo nome."   

E scusate se è poco!    

Forse qualcuno mi potrà giudicare un immorale, un Casanova da strapazzo, ma io dico: No! Non è vero! Il mio cuore è sincero, la mia anima è sincera la mia è pura onestà intellettuale.  Oggi da vecchietto perdendo l'ardore giovanile, vedo la femmina di qualsiasi età e ceto sociale, e l’ammiro come un quadro di Renoir, o un affresco del Mantegna, oppure una sinfonia di Beethoven, o anche un arcobaleno dopo la tempesta con il suo cielo azzurro.  Una mera contemplazione del bello, contemplazione di una cosa che tuttora credo di non conoscere in tutta la sua completezza, d'altronde ogni individuo ha la sua peculiarità, ma rimane comunque la bellezza che necessariamente non deve essere solo fisica ma anche spirituale. 

mercoledì 1 novembre 2023

IL COMANDANTE


Semo italiani, semo omini, affondiamo il ferro senza pietà e salviamo gli uomini! Una storia vera resa epica dall'interpretazione di Francesco Favino, un attore caratterista superbo, che passa con naturalezza da Bettino Craxi a un comandante della regia marina. Buona la sceneggiatura del mio corregionale Sandro Veronesi, buona la fotografia. abbiamo sofferto assieme a quei marinai, per cui che dire, si esce dalla sala soddisfatti.

lunedì 30 ottobre 2023

C'E' ANCORA DOMANI

Bel film, Paola Cortellesi che ho amato come attrice comica, non mi dava fiducia come regista-sceneggiatrice, ma mi sono dovuto ricredere, non sto a spiegare il perché quello, altri lo hanno spiegato meglio di me. A mio avviso tre soli nei: la violenza attraverso un passo di danza, mentre ho capito l'accostamento, a mio avviso addolcisce una scena cosi cruda, poiché la violenza è violenza senza sé e senza ma!  Secondo neo, l'esplosione del bar una forzatura impensabile in quel periodo post-bellico!  Terzo ed ultimo, non ho capito le smorfie che fa alla figlia nella scena finale. Concludo un’opera d'arte si può criticare ma comunque sempre dobbiamo lodare l'autore per il suo sforzo intellettivo. D’Andrea, Andreotti sono conosciuti per la loro bravura, quindi bravi come sempre, mi ha colpito favorevolmente Emanuela Fanelli e, la per me sconosciuta, Romana Maggiore.



lunedì 23 ottobre 2023

KILLERS OF THE FLOWER MOON


Scorzese ha un enorme peculiarità ed è quella che oltre ad essere un gran regista, mi ha fatto scoprire una storia che io sappia nessun altro ci aveva raccontato, sapevamo della strage dei nativi che la cinematografia illuminata ce l'ha raccontata con dovizia di particolari; ma quella dei nativi  diventati ricchissimi a causa del petrolio trovato nelle loro terre,  che sono stati uccisi uno da uno da uomini bianchi che a piantarti una pallottola nel cranio non ci pensavano nemmeno due secondi,  per me è stata una vera scoperta.
De Niro, Di Caprio grandi  attori non occorre dirlo, onorano con la loro arte le origini italiane, una sorpresa Lilly Gladstone in un interpretazione magistrale, un’attrice nativa della tribù dei "Piedi Neri" che mi ha colpito favorevolmente. Una storia vera, un successo dell'F.B.I., portata a noi attraverso una fotografia e una colonna sonora che ci ha scaraventato dentro quella vicenda con tutte le scarpe. Da vedere! Solo un piccolo difetto? Tre ore e mezzo sono troppe!

giovedì 12 ottobre 2023

PENSARE PRIMA DI GRIDARE: AL LADRO, AL LADRO!

Una premessa è doverosa questo mio scritto non vuole minimamente mettere in discussione la facoltà delle donne di andare dove vogliono, vestirsi come vogliono e quando dicono di NO è NO!  Se così fosse è stupro senza si è senza ma!

Precisato questo ci sono alcune donne proprio coloro che dicono: gli uomini son tutti uguali, che dopo anni trenta  (Argento docent) denunciano abusi, dopo aver fruito per le loro carriere di quegli abusi, ma come tutti i reati, (se ci sono stati devono essere prescritti!)

Poi accade molto spesso che alcune femmine dopo che magari il rapporto non è stato piacevole, oppure il maschio non ha voluto proseguire una relazione,  dichiarano indispettite di essere state molestate se non addirittura in alcuni casi denunciano uno stupro.

Non si può fare di tutt'erba un fascio, esistono  uomini buoni e donne buone come di contro esistono uomini cattivi e donne cattive, pertanto quando si parla di violenze non ci devono essere mai pregiudiziali e cercare di capire (questo saranno le istituzioni a stabilirlo) veramente cosa è davvero accaduto!

Mi piace fare il provocatore, quindi non vorrei che un giorno per avere un incontro ravvicinato del terzo tipo, si arrivi a dover chiedere una dichiarazione d'intenti; non me ne vogliano le femministe che sicuramente avranno da eccepire, ma essendoci costituzionalmente la libertà di pensiero era legittimo esprimere il mio.





lunedì 2 ottobre 2023

SOS PERICOLO PER I DIVERSAMENTE GIOVANI

I miei saluti. Vorrei che tu lo facessi qualche minuto leggere il mio messaggio.

Io sono una donna sincera dalla Repubblica del Kirghizistan, Puoi chiamarmi e Nazirka.

Io sono ora 36 anni. Non voglio troppo giovane.

Abito a Kirghizistan. Io sono una ragazza seria.

Io non ho figli e non ero sposato. Potrei prendere in considerazione l'idea di volare in in un altro paese.

Spero che tu sia un uomo avevo sognato. Non ho trovato la persona interessante qui.

Ho guardato per caso il tua contatto su su web e volevo scriverti. Spero davvero che tu sia un uomo sincera.

Sto cercando relazione reale. Non rispondermi se non sei interessato una l'amore.

Parlami del tuo passatempi? Spero che troveremo cose da farein comune.

Vorrei che tu ci parlassi la tua vita. Non farmi perdere tempo se stai cercando una donna per una notte.

Ma sarei felice di continuare una conversazione onesto. Scusa per l'ortografia..

Saluti, Nazira.

Ancora una volta una ragazza all'attacco di un anziano vedovo (io non lo sono) con la speranza di entrare in Italia magari prendere  la cittadinanza e i soldini del malcapitato sposandolo, per cui è bene pubblicizzare questo stato di cose per gli anziani che ancora sperano di poter giacere con una giovane donna. Lo scritto è postato integralmente errori compresi.




sabato 30 settembre 2023

IL FASCISMO HA UNA SOLA FACCIA

Passato oltre mezzo secolo dal tragico ventennio italiano i giovani non sanno cosa è accaduto ai loro giovani bisnonni, poiché i media attuali tendono a dirigere nell’oblio quel brutto periodo storico.

Forse non mi leggerà nessuno, ma è per me doveroso, anche se non vissuto di persona ma da infante (Classe 1942) chiarire che il fascismo è sempre il solito con le solite nefandezze in ogni parte del globo sia andato al potere.

La tortura, la cancellazione della cultura con la bruciatura dei libri, la calunnia verso chi non la pensa come loro e la corruzione in ogni regime anche se il fascismo all’inizio si spaccia sempre come un buon governo incorruttibile, cominciamo dai fasci littori dell’antica Roma a cui si sono specchiati il regime italiano e quello tedesco, di cui se uno si vuole informare ci sono le biblioteche piene.

Spagna Dittatore: generale Paulino Hermenegildo Teódulo Franco y Bahamonde; 

Portogallo Dittatore: António de Oliveira Salazar; 

Argentina Dittatore: Jorge Rafael Videla; 

Colombia Dittatore: José María Melo;  

Bolivia Dittatore: René Barrientos Ortuño; 

Brasile Dittatore: Emílio Garrastazu Médici; 

Grecia  Dittatura detta la giunta dei colonnelli: Geōrgios Papadopoulos, Nikolaos Makarezos e Stylianos Pattakos;

Messico Dittatore: Porfirio Díaz Antonio López de Santa Anna; 

Cuba Dittatore: Fulgencio Batista y Zaldíva.

Va da sé che in tutto il globo terracqueo ce ne sono stati di regimi dittatoriali ma quelli classici da manuale sono quelli che ho citato! Perché da manuale? Perché tutti questi era come se avessero un manuale e quando operavano soprattutto avverso i comunisti che fossero al di qua o al di la dell’atlantico torturavano senza se e senza ma! Per cui oggi 30 Settembre 2023 chi solleva ancora il braccio destro facendo il saluto romano (moritorum te salutant), se ne avessero solo la possibilità non avrebbero nessun problema ad attenersi a quel manuale aggiornato alle tecnologie moderne.




martedì 26 settembre 2023

AFORISMI PREZIOSI

 Mi' padre me diceva: fa' attenzione a chi chiacchiera troppo; a chi promette a chi dopo èsse entrato, fa: "permette?"; a chi aribbarta spesso l'opinione e a quello, co' la testa da cojone, che nu' la cambia mai; a chi scommette; a chi le mano nu' le strigne strette; a quello che pìa ar volo ogni occasione pe' di' de sì e offrisse come amico; a chi te dice sempre "so' d'accordo"; a chi s'atteggia come er più ber fico; a chi parla e se move sottotraccia; ma soprattutto a quello - er più balordo - che, quanno parla, nun te guarda in faccia. Aldo Fabrizi.




domenica 3 settembre 2023

CORSI E RICORSI DELLA STORIA

Dal Diario del garibaldino Carlo Margolfo, sulla distruzione di Pontelandolfo (Benevento) edito a cura di Laura Meli Bassi e Gino Fistolera: “Al mattino del mercoledì, giorno 14, riceviamo l'ordine superiore di entrare nel comune di Pontelandolfo, fucilare gli abitanti ed incendiarlo. ...Difatti un po' prima di arrivare al paese incontrammo i briganti attaccandoli, ed in breve i briganti correvano davanti a noi. Entrammo nel paese: subito abbiamo incominciato a fucilare i preti ed uomini, quanti capitava, indi il soldato saccheggiava, ed infine abbiamo dato l'incendio al paese, abitato da circa 4.500 abitanti”.

Fucilazione di Vincenzo Petruccelli “Quale desolazione!”, ricorda il bersagliere con raccapriccio: “Non si poteva stare d’intorno per il gran calore, e quale rumore facevano quei poveri diavoli che la sorte era di morire abbrustoliti, e chi sotto le rovine delle case. Noi invece durante l’incendio avevamo di tutto: pollastri, pane, vino e capponi, niente mancava, ma che fare? Non si poteva mangiare per la gran stanchezza della marcia di 13 ore: quattordicesima tappa. Fu successo tutto questo in seguito a diverse barbarie commesse dal paese di Pontelandolfo: sentirete, un nido di briganti…” Come andassero intesi questi “briganti”. Banditi? Patrioti? L’uno e l’altro? Eppure, di questa e di altre migliaia di pagine come questa vengono taciute, nascoste! La banda Giordano - Cerreto Sannita. Brigante Carmine Crocco "E intorno a noi il timore e la complicità di un popolo. Quel popolo che disprezzato da regi funzionari ed infidi piemontesi sentiva forte sulla pelle che a noi era negato ogni diritto, anche la dignità di uomini. E chi poteva vendicarli se non noi, accomunati dallo stesso destino? Cafoni anche noi, non più disposti a chinare il capo. Calpestati, come l'erba dagli zoccoli dei cavalli, calpestati ci vendicammo. Molti, molti si illusero di poterci usare per le rivoluzioni. Le loro rivoluzioni. Ma libertà non è cambiare padrone. Non è parola vana ed astratta. È dire senza timore, È MIO, e sentire forte il possesso di qualcosa, a cominciare dall'anima. È vivere di ciò che si ama. Vento forte ed impetuoso, in ogni generazione rinasce. Così è stato, e così sempre sarà..." – Carmine Crocco Giuseppe Nicola Summa (Ninco Nanco) Il brigante Cateno Martucci (Banda Muro Lucano) Brigantessa Michelina De Cesare (Banda Muro Lucano) Brigante e Brigantessa Brigantessa Filomena Pennacchio Brigantesse Esistono retoriche e simbologie assai efficaci a catturare l'animo umano. Fra queste, la retorica di guerre patriottiche e nazionalistiche che si basa sul racconto di eventi storici che suscitano orgoglio, commozione e senso di trascendenza morale. Per ottenere questo risultato, le autorità si mostrano disposte anche a mistificare gravemente i fatti, creando falsi eroi o false imprese eroiche. E' il caso degli eventi che portarono all'unità d'Italia, passati alla storia come "Risorgimento italiano". A scuola ci hanno raccontato una montagna di bugie, ci hanno fatto credere che tutti gli italiani volevano l'unità, unico obbiettivo era quello di cacciare dal Sud i Borbone, oppressori e tiranni. Questa è la più grande menzogna architettata a pennello per giustificare uno tra i più gravi genocidi della storia moderna, forse anche più del Nazismo. Personaggi come Garibaldi, Bixio, Cavour, Vittorio Emanuele II, non è un'esagerazione, oggi, alla luce delle verità storiche, paragonarli ai più spietati gerarchi nazisti. In una lettera mandata da Bixio alla moglie si legge:" La Sicilia è un Paese che bisognerebbe distruggere e mandarli in Africa a farsi civili". Certamente Cavour non aveva nessuno interesse a migliorare le condizioni del Sud, visto che lui apparteneva all'aristocrazia piemontese, la sua famiglia era tra le più ricche del Piemonte. Mentre, l'unico progetto di Vittorio Emanuele era quello di distruggere una tra le più grandi potenze europee, il regno borbonico e spogliare il Sud di tutti i suoi averi e così fu! E con quali nazioni si allea? Inghilterra e Francia. Ma di questo si discuterà in altra sede. Lo sbarco di Marsala dell'11 Maggio 1860, in realtà fu favorito dalla flotta inglese, ormeggiata nel porto di Marsala. Tra i garibaldini c'erano ogni sorta di criminali, come aveva scritto lo stesso Garibaldi, Crispi arruolava di tutto: ladri, assassini, stupratori e delinquenti di ogni genere. Lo stesso Garibaldi, prima che venisse definito dalla propaganda "eroe dei due mondi" era considerato un criminale avendo praticato il traffico di schiavi, il saccheggio e il massacro indiscriminato in guerra. Così, l'impresa dei mille fu la più grande bugia storica mai raccontata: i Borbone avevano un esercito composto di 250. 000 mila soldati, ma in Sicilia ne mandarono circa 2500, probabilmente con l'ordine di non combattere. Le grandi vittorie contro l'esercito borbonico furono pura invenzione. Gli sconfitti, in realtà furono contadini e pastori siciliani, calabresi, lucani, napoletani, pugliesi, molisani e abruzzesi. Guarda caso, dell'impresa dei Mille non si sa praticamente nulla, se non le favole da raccontare ai bambini prima di dormire. Nel febbraio del 1861 fu dato incarico ad Ippolito Nievo, che era il responsabile amministrativo della missione dei mille, di recuperare la documentazione in merito e portarla a Torino, ma stranamente la nave che la trasportava affondò... E così, la documentazione rimase sepolta per sempre in fondo al mare...! Ma il genocidio di un intero popolo arrivò al culmine proprio a partire dello sbarco di Marsala: interi paesi furono bruciati, saccheggiati, centinaia di migliaia di povera gente fu trucidata senza pietà. A Fagnano Castello, in provincia di Cosenza, per esempio, furono fucilati in piazza 160 contadini solo perchè erano sospettati di essere imparentati con i briganti. Nel carcere di San Sosti (CS) vennero ammassati decine di briganti e sospettati di brigantaggio in spazi angusti, condizioni sovrumane, tanto che in un comunicato dello stesso Fumel si legge: “sarebbe il caso di sgomberare le galere del Municipio di Santo Sosti dal momento che i topi hanno incominciato a mangiare i detenuti e si sente un gran fetore anche a molta distanza”. Con il termine “sgomberare” Fumel intendeva certamente, non liberare i detenuti. Pontelandolfo, Fagnano e San Sosti sono solo tre esempi di sterminio indiscriminato e ingiustificato che i criminali garibaldini prima e l’esercito di occupazione piemontese poi portarono a termine nel Sud della Nostra Penisola. L’unità dell’Italia è basata su un mare di sangue, il sangue di contadini e pastori che, che la storia ufficiale ha chiamato “Briganti” ma che in realtà era la povera gente che difendeva la loro terra la loro casa, la loro famiglia dall’invasore straniero. All’inizio del Novecento era più di un milione di morti il bilancio della cosiddetta "guerra per l'unità". LA STRAGE

DI FAGNANO CASTELLO E SAN SOSTI: PIETRO FUMEL UN DEMONIO CHE LA STORIA HA PRESENTATO COME UN EROE Il genocida garibaldino Pietro Fumel L’esercito invasore savoiardo o neo-italiano nel tentativo di reprimere chiunque non accettasse di buon grado l’invasione e la vessazione italiana, decise di sedare le ribellioni di intere città dove le popolazioni si erano permesse di ribellarsi alle sevizie e all’arroganza dei soldati conquistatori, all’oppressione fiscale dei politici italiani da poco insediatisi ma già abbondantemente farabutti. Così si diede sfogo ai più bassi istinti su popolazioni inermi con decapitazioni, sevizie, roghi umani e tutto ciò che l’immaginazione di questi “eroi” creava si trasformata in realtà ed ha dato origine a una delle infinite pagine ingloriose dell’esercito italiano incapace di vincere con i forti ed arrogante e forte con i deboli. Una pagina che gli storici si ostinano a chiamare “risorgimento”. Si censurò la vera storia e non per vergogna, ma per la paura che in Europa si sapesse che quello che si definiva “lotta al brigantaggio” era solo una sporca guerra di conquista combattuta non con un esercito ad armi pari ma con un esercito di contadini straccioni che volevano solo difendere quello che era loro. Ricordiamo che a tutt’oggi l’esercito proibisce l’accesso pubblico ai loro archivi storici. Si è trattato di un vero e proprio genocidio attuato su ordini ben precisi e compiuto contro i popoli del sud della penisola italica. Successivamente alla nefasta unità d'Italia, si accese una violenta risposta del popolo all’occupazione militare del Regno perché tutti si accorsero che la situazione era profondamente peggiorata. E così l’esercito invasore rispose con i suoi uomini peggiori “i macellai” come il col. Pietro Fumel che fu mandato in Calabria (nel Cosentino) per domare il "brigantaggio". E la repressione attuata da Fumel fu spietata, perché usò i metodi più estremi per eliminare i partigiani delle Due Sicilie, ricorrendo alla tortura e al terrore, senza distinzioni tra "briganti" e "manutengoli" o presunti tali e a prescindere dalla minima osservanza di qualsiasi garanzia legale o umana. Briganti uccisi Uccisione del Brigante Santaniello Uccisione del Brigante Ninco Nanco Uccisione del Brigante Antonio Caprariello Le vittime venivano decapitate e le loro teste venivano impalate come avvertimento per chi aderiva o appoggiava le "bande brigantesche" , altri cadaveri venivano gettati nei fiumi. Persino il suo più stretto collaboratore, l'ufficiale Auguste de Rivarol, rimase sconcertato dalle azioni di Fumel, tanto da annotare nelle sue memorie (Nota storica sulla Calabria) i suoi pensieri sulle atrocità volute dal colonnello. Il deputato Giuseppe Ricciardi disse alla Camera il 18 aprile 1863: «Questo colonnello Fumel si vanta d'aver fatto fucilare circa trecento briganti e non briganti». Anche il macellaio garibaldino di Bronte Nino Bixio ebbe a dire: ‘Si è inaugurato nel Mezzogiorno d’Italia un sistema di sangue’. Ma balzò agli onori (e disonori) della cronaca nell’inverno del 1863 a causa della fucilazione di un centinaio di cittadini di Fagnano Castello ritenuti briganti dalle forze armate. Erano tutti briganti? Certamente molti erano poveri contadini inermi, di 27 cittadini fucilati sono stati ritrovati i certificati di morte ed erano alcune personalità della comunità fagnanese che godevano di indubbia onorabilità come l’ex sindaco nonché notaio e un paio di possidenti terrieri. In una lettera del carceriere garibaldino Francesco Fenoglio a Giuseppe Ricciardi si legge: “Faccio fatica a chiudere le porte delle gabbie perché sono troppi i galeotti stipati. I topi e le blatte hanno incominciato a nutrirsi della carne di questi poveri diavoli. Si sente un fetore nauseante anche a molta distanza della galera. Ho dovuto passare la calce cruda per tentare di coprire il puzzo insopportabile. Ho inviato una lettera anche al Colonnello Fumel di stanza a Fagnano”. La risposta di Fumel non si fece attendere a lungo. I carcerati vennero decapitati a colpi di accetta come bestie, i loro corpi furono bruciati in un grande rogo nello spiazzo dove attualmente sorge il palazzo municipale e le teste impalate all’inizio del paese come avvertimento. Una ricerca nell’archivio storico del comune di San Sosti, condotta grazie alla disponibilità ed alla collaborazione della Signora Gilda Daniele ha accertato che nei mesi tra Febbraio e Marzo 1863 i morti residenti furono 20: 18 contadini, un falegname, un armiere. Molti altri non sono rintracciabili poiché provenienti dai comuni vicini. A distanza di oltre 152 anni il 16 agosto 2015 Fagnano ha ricordato le vittime dell’assurda barbarie piemontese con una targa posta in loro onore nella speranza che ciò possa almeno dare loro un poco di sollievo a queste povere anime. Oggi che conosciamo la nostra storia abbiamo l’obbligo morale e identitario di lottare per ricostruire l’appartenenza al nostro territorio, identità che fù strappata, squartata, disonorata nel momento in cui avvenne l’invasione garibaldesca e savoiarda.