L’uccisione di Ernesto “Che” Guevara avvenne nel villaggio di La Higuera, in Bolivia, dove era stato catturato il giorno precedente da un reparto antiguerriglia dell’esercito boliviano. Ecco i principali responsabili materiali e indiretti.
Mario Terán Salazar: sergente dell’esercito boliviano, fu l’uomo che sparò a Che Guevara. Secondo le testimonianze, ricevette l’ordine di giustiziarlo e lo fece con colpi mirati alle gambe, al torace e infine alla testa. Terán ha vissuto in anonimato per molti anni dopo l’evento.
Comando militare boliviano
Gary Prado Salmón: capitano dell’esercito boliviano, guidò le operazioni che portarono alla cattura del Che. Non fu lui a ordinare l’esecuzione, ma fu coinvolto nella fase della cattura.
Presidente René Barrientos: all’epoca capo dello Stato boliviano, si ritiene abbia autorizzato l’esecuzione per evitare un processo pubblico che avrebbe potuto trasformare Guevara in un martire.
Félix Rodríguez: agente cubano-americano della CIA, ex membro delle forze speciali statunitensi. Era presente durante la cattura e l’interrogatorio del Che. Rodríguez ha dichiarato di aver cercato di convincere i boliviani a trasferire Guevara vivo per un interrogatorio più approfondito, ma alla fine accettò la decisione dell’esecuzione. Fu lui a comunicare l’ordine finale a Terán, ma non sparò personalmente.
Secondo altre fonti, invece, sarebbe stato Mario Salazar a sparare alla gola del Che e Rodriguez a dare il colpo di grazia. Ma chi era quest'uomo?
Félix Ismael Rodríguez Mendigutía. Nato all'Avana il 31 maggio 1941, Félix Ismael Rodríguez Mendigutía è un agente segreto cubano naturalizzato statunitense, spia della CIA, noto per aver partecipato allo sbarco nella Baia dei Porci, per aver combattuto come volontario nella guerra del Vietnam e, soprattutto, per aver preso parte all'esecuzione di Che Guevara. Era così orgoglioso di ciò che aveva fatto da tenere in casa una sua foto con il Che prigioniero.
Hanno ucciso un uomo ma non hanno ucciso la sua memoria sempre nel cuore di chi ama la giustizia abiurando il fascismo.
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