Di film ne ho visti tanti nella mia lunga vita, ma pochi mi hanno fatto uscire dalla sala con un senso di dolcezza e veramente soddisfatto dopo essere stato in una sala buia per un paio di ore o più; confermo che fra le migliaia di pellicole che ho visionato si contano veramente sulle dita quelle che mi hanno dato questa piacevole sensazione.
Il film di cui mi appresto a fare la recensione è uno di questi, la regista è una giovane donna australiana di nome Sophie Hyde che ha diretto questo capolavoro in maniera magistrale, certo è che avere come attrice protagonista Emma Thompson è una garanzia, ma tutti noi in sala, non ci saremmo aspettati che un attore credo esordiente almeno sul grande schermo Darly Mc Cornack, con un’interpretazione da premio oscar.
Darly figlio di Teresa da cui ha preso il cognome e da un uomo afro americano, Alfred Tomas, non solo è bravo ma è di una bellezza straordinaria, ha ereditato la pelle ambrata del padre e gli occhi chiari di sua madre, perfetto sia nel fisico che nella recitazione nella parte di un giovane escort di trenta anni che si fa chiamare Leo (Leone).
Di Emma nulla possiamo aggiungere è sempre straordinaria nelle sue interpretazioni, qui fa la parte di un’attempata insegnante di etica e religione molto rigida nell’insegnare alle proprie allieve il bon ton e l’etica morale.
Una volta in pensione trovandosi vedova di un marito che in trenta anni non gli ha mai dato piacere tanto da essere costretta a doverlo fingere, decide di saltare la siepe e di assoldare un giovane escort; il film si svolge tutto in una camera da letto con solo un paio di camei all’esterno, Desy incontra il giovane prostituto impegnato a farle provare ciò che lei non aveva mai provato.
Impossibile raccontarlo poiché pur non essendo un thriller va visto e non si deve in nessuna maniera comunicare il finale, va visto e goduto dal principio sino alla fine, due scene in particolare, la prima dove lei balla con lui per sciogliersi, laddove se si era in un teatro sarebbe partita sicuramente la stand ovation dopo quella prova di bravura di ambedue i protagonisti.
E l’ultima nel finale dove la Thompson si specchia nuda riconciliata con sé stessa e il suo corpo e qui l’esplosione artistica di Emma facendo vedere a tutti un corpo di una sessantatreenne, con le sue flaccidità, il seno calante e il bacino di una donna che ha partorito due figli, a mio avviso una prova artistica molto coraggiosa, di una attrice fra le più brave del parterre mondiale.
Un film da vedere, non ha effetti speciali, non ha interpretazioni sopra le righe, ma è tutto da godere se uno è un cinefilo conclamato come me.
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