Il cinematografo inglese e ottimo ma deve quasi tutto ad un esercito di attori, comprimari e comparse di prim’ordine, nulla viene lasciato al caso e, gli attori siccome vengono tutti dai centri di arte cinematografica, per cui sono tutti bravi.
Living è una rivisitazione del film del 1952 di Akiro Kurosava “Vivere”; la storia di un impiegato statale integerrimo che una volta scopertosi malato terminale, decide di lasciare il lavoro e attraverso un ragazzo, un regista che non riesce ad esprimersi, che lo ha incontrato per caso in un pub mentre stava meditando silenzioso sulla sua morte, che sapendo cha poco da vivere lo invita e gli fa fare quello che non lui ha fatto mai, giocare, bere, frequentare locali osé.
Ma una svolta il vecchio ce l’ha nel suo ultimo tratto di vita, quando trova per strada una ragazza rubiconda e con i denti in fuori a castorino, la conosceva poiché lei era stata una sua impiegata all’ufficio lavori pubblici, ma che se ne era andata da poco perché aveva deciso di cambiare lavoro e uscire da quell’ambiente freddo e stereotipato.
Da allora si frequentano e il vecchio si affeziona, escono assieme e lui gli fa provare quelle emozioni come mangiare in un ristorante di lusso, che lei non avrebbe mai potuto permettersi, la porta al cinema, la fa divertire alle slot machine, tanto che lei ha il dubbio che lui si sia infatuato ed è qui che il vecchio, come lo chiamavano i suoi travet gli confessa che gli rimangono pochi giorni di vita, per confermare di essersi infatuato, ma solo della sua compagnia di ragazza giovane e simpatica, ma nulla di altro, il resto è la storia sino alla sua morte, ma il film non finisce e prosegue con un lungo ricordo di cosa è stato questo gentlemen cosi arcigno e, qui ci sono le scene in cui si piange, ma un recensionista onesto, a questo punto si deve fermare poiché queste scene vanno viste e vissute.
Il Vecchio: un magistrale Billy Nighy; la ragazzina dentuta Aimee Lou Wood un’attrice giovane che ha fatto la sua parte in maniera eccezionale; Il nuovo impiegato Alex Scharp, anch’esso un attor giovane che è stato il perno di tutta la storia, infine; il sostituto un egregio attore di lungo corso Jhon Racins, ma un plauso va a tutti i comprimari e ad un generico un Bobby che recita egregiamente una parte e anche se breve molto intensa.
Nessun commento:
Posta un commento