Ogni tanto sarebbe giusto se i giornali che scrivono di pugilato soltanto quando accade una disgrazia o un fatto criminale di un pugile troppo spesso mai stato pugile, avessero l'umiltà di avvicinarsi al microcosmo della boxe, di conoscere i protagonisti e soltanto dopo andare a scrivere il loro articolo.
La boxe è una strana, magica, ineguagliabile disciplina sportiva che viene da molto, ma molto lontano. Può incantare per la magistrale arte dei suoi migliori attori, ma talvolta riesce a sollevare emozioni indicibili anche attraverso le qualità morali dei più modesti comprimari.
Ciò che stupisce è come proprio all'interno del pugilato stesso esistano persone che, forse senza neppure avvedersene, condividono totalmente gli stereotipi più ottusi dei nemici della Noble Art, in base ai quali un pugile vero dovrebbe essere brutto, ignorante, demente o morto di fame.
Anonimo amatore.
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