Spesso sento dire che gli uomini sono tutti uguali, che sono donnaioli e infedeli, questo sentire mi ha sempre dato molto fastidio, poiché non abbiamo una lavagna dove scrivere i buoni e i cattivi, ho la convinzione personale pertanto opinabile che questa sia una delle mille invenzioni che gli influenzer nostrani abbiano inventato per poter continuare a scrivere e spargere letame a destra e a manca.
Una questione è incontrovertibile, molti maschi non riescono a gestire l’abbandono pensando che una femmina sia una proprietà, mentre nessuno è padrone di nessuno e il diritto di ripensamento è sacrosanto, purtroppo oggi assistiamo ad un eccidio che è uguale solo alle morti sul lavoro, questo è assodato, ma esula completamente dal ragionamento che voglio fare io.
Dire che gli uomini sono tutti uguali è un ragionamento radicale che non sta né in celo e né in terra, poiché sarebbe come dire che le donne sono tutte puttane; ho vissuto parecchio ho amato e sono stato amato ho lasciato e sono stato lasciato, ho conosciuto uomini meravigliosi e donne altrettanto meravigliose, come ho incontrato uomini, malvagi, ipocriti ed egoisti e altrettanto ho incontrato donne malvage, ipocrite ed egoiste.
Questo modo di ragionare mi fa pensare ad un vecchio saggio che dice: “Fare di tutt’erba un fascio” che ha un solo ed unico significato: generalizzare eccessivamente, senza considerare le differenze e le sfumature fra le varie cose o persone che si vogliono raggruppare ... Il riferimento è alla pratica, che i contadini ritenevano non corretta, di mischiare erbe di tipo differente; questo è esecrabile e non è solo una mia opinione bensì la nuda e cruda realtà.
Cui prodest? In primis al capitale e alla politica: divide et impera, ai giornali scandalistici di Gossip, alle varie poste del cuore su quotidiani e settimanali, infine la nuova generazione nata dalla tecnologia gli influenzer meditate gente meditate!
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