CHI SONO

Mi chiamo Antonio Maoggi sono un fiorentino nato sotto le bombe dell’ultima guerra, da ragazzo avevo grandi sogni di scrivere, ma bisognava andare a lavorare per aiutare la famiglia e, questo è successo, però la passione è rimasta, ma lavoro, famiglia e figli me lo hanno impedito. Una volta libero come pensionato ho preso carta, penna ed ho cominciato a scrivere e non mi sono fermato più e tutt’ora sto scrivendo l’ultimo racconto. I miei lavori sono tutti inseriti in questo blog in basso sulla fascia lateralmente a destra e, se qualcuno fosse interessato, basta che lo comunichi, e tramite mail che vorrete cortesemente comunicarvi, invierò gratuitamente il racconto in formato PDF, poiché scrivere è fantastico, ma essere letto lo è ancora di più! mascansa@outlook.it

domenica 9 marzo 2025

LETTERA AD UN AMICO FASCISTA

Caro amico, questa è per te. Dopo il nostro scambio di opinioni verbali e scritte, ho riflettuto molto sulla questione dei “vincitori e vinti”. Partendo dal presupposto, credo condiviso, che tutte le guerre, anche le più epiche, non sono romantiche, bensì delle atroci tragedie per coloro che le subiscono. Se poi sono civili, sono la massima atrocità che l’umanità possa concepire. Non lo sono neppure quando vengono fatte per ribaltare una dittatura: sono giuste, ma non romantiche. Eppure, noi osanniamo uomini come Napoleone, fra i più spietati del Settecento e dell'Ottocento, e come lui tanti altri. Quindi mi è venuto in mente il parallelismo fra la resistenza italiana e la guerra nel Vietnam che ho vissuto da giovanissimo (1955-1975), dove l’imperialistica America del Nord, noncurante della disfatta subita dai francesi in Indocina (1946-1954), per salvare il regime fantoccio di Nguyễn Cao Kỳ dalla minaccia comunista, ha massacrato, incendiato, radendo al suolo villaggi con le bombe al napalm, stuprando e decapitando; Per poi doversi ritirare, sia per la sconfitta sul campo, sia per le infinite proteste dei pacifisti americani. Concludo questa guerra, gli USA (democratici e repubblicani indistintamente) l’hanno mal digerita e quindi la filmografia e i media hanno dipinto i vietcong come dei criminali per le nefandezze effettuate dopo la loro vittoria, cose mai verificate con esattezza, ma anche se fosse?! Qui ritorno a dire che violenza chiama violenza. Allora, come dicevo prima, sono stati i francesi e poi gli americani a tenere questo popolo  sotto scacco. Di cosa stiamo parlando, dunque...

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