CHI SONO

Mi chiamo Antonio Maoggi sono un fiorentino nato sotto le bombe dell’ultima guerra, da ragazzo avevo grandi sogni di scrivere, ma bisognava andare a lavorare per aiutare la famiglia e, questo è successo, però la passione è rimasta, ma lavoro, famiglia e figli me lo hanno impedito. Una volta libero come pensionato ho preso carta, penna ed ho cominciato a scrivere e non mi sono fermato più e tutt’ora sto scrivendo l’ultimo racconto. I miei lavori sono tutti inseriti in questo blog in basso sulla fascia lateralmente a destra e, se qualcuno fosse interessato, basta che lo comunichi, e tramite mail che vorrete cortesemente comunicarvi, invierò gratuitamente il racconto in formato PDF, poiché scrivere è fantastico, ma essere letto lo è ancora di più! mascansa@outlook.it

venerdì 6 giugno 2025

PERCHE' NON SIAMO NATI ELEFANTI

Quando un elefante deve essere trasportato in aereo da un paese all'altro, ad esempio dall'India agli Stati Uniti, la sua gabbia viene riempita di... pulcini. Sì, avete letto bene: pulcini minuscoli. Perché? Perché, nonostante le sue imponenti dimensioni, l'elefante ha una paura enorme di schiacciarli. Per questo motivo, durante tutto il volo rimane perfettamente immobile, per non correre il rischio di schiacciarne nemmeno uno. È così che l'aereo mantiene l'equilibrio. Ed è anche la prima prova della sua nobile natura. Affascinati da questo comportamento, alcuni scienziati hanno studiato il cervello dell'elefante. Hanno scoperto la presenza di cellule fusiformi, neuroni estremamente rari, presenti anche negli esseri umani. Sono quelle legate all'autocoscienza, all'empatia e alla percezione sociale. In altre parole, l'elefante non è solo grande fisicamente: è anche grande emotivamente. Sente, comprende e agisce con silenziosa saggezza. Leonardo da Vinci, profondamente affascinato dalla natura, scrisse su di essa:

  • “L'elefante incarna la rettitudine, la ragione e la temperanza”.

E aggiunse:

  • Entra nel fiume e si bagna con una certa solennità, come se volesse purificarsi da ogni male.
  • Se incontra un uomo smarrito, lo guida dolcemente sulla strada giusta.
  • Non cammina mai da solo: sempre in gruppo, sempre guidato da un capo.
  • È modesto.
  • Si accoppia solo di notte, lontano dal branco, e prima di tornare dai suoi compagni, si lava.
  • E se lungo la strada incontra un branco, lo sposta delicatamente con la proboscide, per non ferire nessuno.

Ma la cosa più commovente è questa:

  • quando l'elefante sente che la sua fine si avvicina, si allontana dal branco e va a morire da solo, in un luogo appartato.

Perché lo fa?

  • Per risparmiare ai più giovani il dolore di vederlo morire.
  • Per modestia. Per compassione. Per dignità.
  • Tre virtù rare.


Lo fanno anche gli umani? Non credo e almeno non sempre, non tutti.

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