CHI SONO

Mi chiamo Antonio Maoggi sono un fiorentino nato sotto le bombe dell’ultima guerra, da ragazzo avevo grandi sogni di scrivere, ma bisognava andare a lavorare per aiutare la famiglia e, questo è successo, però la passione è rimasta, ma lavoro, famiglia e figli me lo hanno impedito. Una volta libero come pensionato ho preso carta, penna ed ho cominciato a scrivere e non mi sono fermato più e tutt’ora sto scrivendo l’ultimo racconto. I miei lavori sono tutti inseriti in questo blog in basso sulla fascia lateralmente a destra e, se qualcuno fosse interessato, basta che lo comunichi, e tramite mail che vorrete cortesemente comunicarvi, invierò gratuitamente il racconto in formato PDF, poiché scrivere è fantastico, ma essere letto lo è ancora di più! mascansa@outlook.it

sabato 13 dicembre 2025

E' CAMBIATO QUALCOSA VENTI ANNI DOPO?

Ho settantatré anni e per tutta la vita, a causa delle grandi potenze, ho vissuto nell'angoscia di un conflitto termonucleare. Tutto è cominciato dopo la seconda guerra mondiale con la guerra di Corea, poi con la crisi di Cuba e la baia dei Porci, poi c'è stata la tragedia del Vietnam, dopo che i francesi avevano tragicamente lasciato quella che loro chiamavano Indocina. Si è proseguito con l'invasione dell'Afghanistan da parte delle truppe russe. Poi ci sono state le primavere arabe, create dalle grandi potenze. Il denaro e le armi sono la vera religione della C.I.A., del K.G.B., l'Intelligence Service, e infine il Mossad per non parlare dei nostri servizi ultra-corrotti che, in sessant'anni di vita, hanno cambiato quattro o cinque sigle. Questo è il vero Satana che avvelena, giorno dopo giorno, noi poveri mortali. Una premessa: non faccio più il tifo per nessuno. Per me Obama, Hollande, Cameron, Merkel e Renzi, con tutta la compagnia dei nuovi leader degli ex paesi satelliti del Patto di Varsavia, sono vera monnezza. Infatti, ci riempiono ogni giorno di menzogne, aiutati dai pennivendoli della carta stampata e dai media ormai asserviti al potere di turno. Noi, poveri uomini, donne e bambini, insomma il popolo che lavora e produce, rimaniamo inermi di fronte a questo stillicidio continuo di notizie tragiche. D'altronde, cosa potremmo fare, se non qualche manifestazione in piazza, andandoci a prendere qualche manganellata? L'ultima notizia è quella dell'abbattimento di un bombardiere russo da parte della Turchia del fascista Recep Tayyip Erdoğan, in cui uno dei piloti è caduto in mano ai ribelli ed è stato trucidato. Quest'ultimo, morto, si aggiunge alla moltitudine di civili che muoiono ogni giorno in quei luoghi maledetti, molti dei quali sono bambini. Oggi Obama ha dichiarato che la Turchia ha tutto il diritto di difendere il proprio spazio aereo, mentre Putin ha affermato che il loro aereo si trovava nello spazio aereo siriano. Un vero e proprio caos, per non dire un casino: i Turcomanni sono alleati con i Turchi contro il PKK curdo, forse perché sono gli ultimi comunisti rimasti; Assad è amico di Putin e nemico di Obama. In un'accozzaglia di notizie e smentite in cui non si capisce più nulla, o forse si capisce anche troppo. Ho buttato giù queste righe di getto alla notizia dell'ultimo fatto, ma sento di dover dire ai miei concittadini che va bene piangere le vittime francesi, ci mancherebbe altro, ma dovremmo anche indignarci per tutte le vittime che i media non ci dicono. Le vittime sono vittime, non hanno né nazionalità né religione, quindi noi dobbiamo ribellarci con tutte le armi del pacifismo per combattere queste screditate superpotenze che ci hanno tenuto e ci terranno sulla corda fino alla nostra morte. Tanto sappiamo bene che il detto mussoliniano "Armiamoci e partite" è ancora valido ai giorni nostri: loro, i potenti, non muoiono, ma mandano a morire il popolo, come hanno sempre fatto, e questo dovrebbe finalmente farci riflettere tutti, a prescindere dal credo religioso o dalle appartenenze politiche, e spingerci a ribellarci a questo stato di cose.

Il Barone 24.11.2005


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