Smegma, perdite urinarie, perdite vaginali, mestruazioni, menarca, menopausa e dolori del ciclo per la parte femminile; Prostatite, difficoltà d’erezione, Cialis, Viagra, andropausa, vademecum per l’aumento delle prestazioni erotiche, nei maschi; Infine stipsi, diarrea per ambedue i sessi.
Tutto questo fa parte di una certa pubblicità marchiana indotta dal mercato, ragazze che si sorreggono le parti basse per i dolori, oppure sedute su di un water che controllano la quantità di flusso, qui non è questione di essere più o meno bigotti o più o meno schizzinosi, io penso che la sfera medicale compresi i mal di testa, gli integratori alimentari e i contraccettivi compresi, dovrebbero far parte del privato di ognuno, infatti, chi mai defecherebbe in pubblico, oppure cambiarsi un assorbente davanti ad una platea?
Allora dico! Vada per la legge che abbassa l’IVA sugli assorbenti, poiché si tratta di una questione meramente economica, conscio che le femmine in età fertile, acquistano questi prodotti con continuità; giunti a questo punto della mia riflessione, qualcuno potrebbe obiettare, allora vuoi la Censura?! Assolutamente no! Ogni quartiere ha la sua farmacia dove dietro al banco c’é un uomo o una donna che possono esaudire qualsiasi tipo di bisogno o di informazione, hanno preso una laurea per questo, per cui la farmacia a mio avviso, è il solo posto deputato alla bisogna anche senza l’ausilio della pubblicità.
Della serie quando la pubblicità diventa invasiva e ossessiva capitolo I^
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