Questo film è stato pensato e diretto da Mikhauel Hers, uno sceneggiatore francese al suo primo lungometraggio, che ha onorato con l’immissione diffusa di sentimenti, sensazioni e capovolgimenti della storia che si svolge a Parigi dagli anni 70, agli 80 nel quartiere Parigino di Beau Grenelle una periferia costellata da grattacieli, certamente non alti come quelli di New York, ma che comunque anch’essi somigliano ad alveari.
Gli attori sono tutti bravi e vi segnalo:
Charlotte Gainsboug (Elisabeth) un’inglese naturalizzata francese attrice principale;
Quise Rayon Richter (Mathias) di cui non si conosce la nazionalità il figlio di Elisabeth;
Noèe Abita 24 anni nata a Aix in Provence, un’interpretazione magnifica;
Emmanuelle Bèart Saint Tropez stupenda attrice nel ruolo della direttrice della radio, che fa da sfondo a tutto il film.
Una periferia, una donna lasciata dal marito senza soldi e con due figli grandi a carico, uscita da un brutto cancro che l'ha lasciata senza la mammella destra, che ha castrato molto la sua femminilità; solo la casa che comunque è dell’ex marito può accogliere tutta la famiglia, compresa una vagabonda drogata, che Elisabeth e figli accolgono in casa come una figlia, ma comunque la permanenza in quel bell'appartamento termina con lo sfratto, poiché l’ex marito ha deciso di venderla.
La vagabonda, una ragazzina bellissima e di cui il figlio Mathias si innamora, scappa una prima volta, tornando dopo quattro anni in over dose quasi morente, la famiglia con tanto amore riesce a recuperarla completamente, gli trovano anche un lavoro, ma quando Mathias si decide e le dichiara il suo amore, lei fugge per sempre, non sentendoti degna né dell’amore di lui né della benevolenza della famiglia e, non la si vede più.
Anche Elisabeth trova l’amore e dopo un primo approccio con un collega che lavorava nella solita radio ma che dopo aver fatto all’amore con lei, gli dice che viene da un matrimonio sbagliato e che quindi non è ancora pronto per una nuova storia, ma Elsabeth in biblioteca dove svolge un secondo lavoro oltre a quello di centralinista nella radio notturna, incontra Ugò (Bauld Vinçon) e con lui finisce per conviverci con il beneplacito dei figli.
Il film finisce in armonia su di un prato con lei i figli e Ugò, e il nonno dei ragazzi, che pur non essendo benestante l'ha aiutata con tutti i risparmi di un'intera esistenza, nel momento più buio della vita della figlia, in quel prato aleggia la nostalgia di non aver potuto salvare la piccola globe trotter,
Non mi dilungo oltre, il film va visto e goduto nel buio di una sala!
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