CHI SONO

Mi chiamo Antonio Maoggi sono un fiorentino nato sotto le bombe dell’ultima guerra, da ragazzo avevo grandi sogni di scrivere, ma bisognava andare a lavorare per aiutare la famiglia e, questo è successo, però la passione è rimasta, ma lavoro, famiglia e figli me lo hanno impedito. Una volta libero come pensionato ho preso carta, penna ed ho cominciato a scrivere e non mi sono fermato più e tutt’ora sto scrivendo l’ultimo racconto. I miei lavori sono tutti inseriti in questo blog in basso sulla fascia lateralmente a destra e, se qualcuno fosse interessato, basta che lo comunichi, e tramite mail che vorrete cortesemente comunicarvi, invierò gratuitamente il racconto in formato PDF, poiché scrivere è fantastico, ma essere letto lo è ancora di più! mascansa@outlook.it

mercoledì 20 novembre 2024


2024 - Stretto di Gibilterra, la parte inglese (incredibile la potenza dei colonialisti), di fronte la maestosità del Marocco e la visuale di Tangeri.

In questo piccolo fazzoletto di terra i Mori-Berberi che invasero parte dell’Andalusia, si fermarono in questo paradiso, portandosi a presso delle scimmiette come animali domestici.

Una volta che si ritirarono ricacciati nel Maghreb dagli spagnoli, nella fretta lasciarono i loro animali che si sono riprodotti e adesso sono liberi come il vento.

Questi primati, essendo ibridi, sono stati battezzati: Scimmie Berbere” dal nome di chi le aveva portate.

Animali carini e simpatici, ma come tutte le scimmie sono cleptomani, infatti rubano di mano il gelato ai bambini e se uno mangia un panino di fronte a loro, glielo levano di bocca e scappano per papparselo in libertà.

 Chi ha avuto la possibilità di vederle e di accarezzarle e come se si trovasse in una specie di Eldorado in una giungla ai pedi dell’EUROPA.

sabato 26 ottobre 2024

UNA BELLA FAVOLA

Un uomo, il suo cavallo ed il suo cane camminavano lungo una strada.

Mentre passavano vicino ad un albero gigantesco, un fulmine li colpì, uccidendoli all’istante.

Ma il viandante non si accorse di aver lasciato questo mondo e continuò a camminare, accompagnato dai suoi animali. A volte, i morti impiegano qualche tempo per rendersi conto della loro nuova condizione…

Il cammino era molto lungo; dovevano salire una collina, il sole picchiava forte ed erano sudati e assetati. A una curva della strada, videro un portone magnifico, di marmo, che conduceva a una piazza pavimentata con blocchi d’oro, al centro della quale s’innalzava una fontana da cui sgorgava dell’acqua cristallina.

Il viandante si rivolse all’uomo che sorvegliava l’entrata.

“Buongiorno”

“Buongiorno” rispose il guardiano.

“Che luogo è mai questo, tanto bello? ”

“È il cielo”

“Che bello essere arrivati in cielo, abbiamo tanta sete! ”

“Puoi entrare e bere a volontà”.

Il guardiano indicò la fontana.

“Anche il mio cavallo ed il mio cane hanno sete.

Mi dispiace molto”, disse il guardiano, “ma qui non è permesso l’entrata agli animali”.

L’uomo fu molto deluso: la sua sete era grande, ma non avrebbe mai bevuto da solo.

Ringraziò il guardiano e proseguì.

Dopo avere camminato a lungo su per la collina, il viandante e gli animali giunsero in un luogo il cui ingresso era costituito da una vecchia porta, che si apriva su un sentiero di terra battuta, fiancheggiato da alberi.

All’ombra di uno di essi era sdraiato un uomo che portava un cappello; probabilmente era addormentato.

“Buongiorno” disse il viandante.

L’uomo fece un cenno con il capo.

“Io, il mio cavallo ed il mio cane abbiamo molta sete”.

“C’è una fonte fra quei massi”, disse l’uomo, indicando il luogo, e aggiunse: “Potete bere a volontà”. L’uomo, il cavallo ed il cane si avvicinarono alla fonte e si dissetarono.

Il viandante andò a ringraziare.

“Tornate quando volete”, rispose l’uomo.

“A proposito, come si chiama questo posto? ”

“Cielo”

“Cielo? Ma il guardiano del portone di marmo ha detto che il cielo era quello là! ”

“Quello non è il cielo, è l’inferno”.

Il viandante rimase perplesso.

“Dovreste proibire loro di utilizzare il vostro nome! Di certo, questa falsa informazione causa grandi confusioni! ”

“Assolutamente no. In realtà, ci fanno un grande favore. Perché là si fermano tutti quelli che non esitano ad abbandonare i loro migliori amici… ”

Paulo Coelho



domenica 29 settembre 2024

DALLA PRIMA ALLA TERZA GUERRA MONDIALE


Un film storico che ti catapulta in una situazione vissuta dai nostri nonni e bisnonni, ben rappresentata la prima guerra mondiale, poco sentita da ragazzi di un Italia ancora in gran parte analfabeta, combattuta fra due fonti i cosiddetti Patrioti e i socialisti che avanzavano come classe politica. Bravi gli attori nessuno escluso in particolare i ragazzi feriti e/o gravemente malati. Film che fa riflettere sullo stato attuale delle cose dove è in corso la terza guerra mondiale combattuta a macchia di leopardo.

martedì 10 settembre 2024

RIFLESSIONI POST COVID DI UNO SPOSTATO

 COVID 19

Con l’inizio di un nuovo anno il 2020, abbiamo avuto una pandemia che ha costretto alla clausura tutto il mondo dagli Appennini alle Ande, cosa inenarrabile che comunque cercherò di spiegare come io l’ho vissuta.

Eppure di vicissitudini in settantotto anni della mia vita ne ho passate, anni sessanta, si inizia con il servizio militare di leva, cosa non augurabile a nessuno, in quegli anni della pace riconquistata dopo una guerra civile terribile, fare il servizio militare chiamato Naja (1) era come arruolarsi nella legione straniera.

Cibo immangiabile, la paga di 155 lire al giorno, liquidate ogni decade, notare che per un fumatore, un pacchetto di nazionali semplici, che chiamavo scherzosamente “Napoleon” per la “N” azzurra stampata sul pacchetto costava 220 lire, per cui neppure il pacchetto delle sigarette più infime dei Monopoli di Stato potevo permettermi.

Concludo dicendo che sono partito da casa con settanta chili e mi sono congedato con 63,500, il che più di ogni altra parola è indice di fame. (2)

Non avevo finito di riprendere il mio peso forma, che il quattro di novembre del 1966, l’Arno decise di mettermi alla prova, la mia piccola Fiat 500 che io chiamavo failand, (libera interpretazione dall’inglese five hundred), se ne andò via con la piena, mi ero sposato il quattro di agosto solo tre mesi prima, nemmeno il tempo di godere il ritorno dal viaggio di nozze con la moglie in stato interessante di tre mesi, che venni sommerso dalla melma.

Avevo ventiquattro anni, il più giovane del condominio, per cui nonostante avessi una paura della Madonna, toccavano a me e un altro giovane del primo piano (alluvionato), i servizi come quello di andare a recuperare acqua potabile con ancora l’H2O dell’Arno alla cintola, torbida e chiazzata di macchie scure della nafta fuoriuscita dai serbatori dei riscaldamenti centrali.

Passarono degli anni relativamente tranquilli, ma in Italia tranquilli non siamo stati mai, negli anni Sessanta il generale dei Carabinieri Di Lorenzo tentò un colpo di stato che fortunatamente morì in culla, poiché la democrazia ancora una volta aveva vinto.

Abbiamo avuto un presidente della repubblica che con la frottola di una pseudo invasione russa, aveva formato un gruppo segreto chiamato Gladio, scoperto solo perché un aereo dei cosiddetti “gladiatori” cadde, scoperchiando la pentola di un ulteriore tentativo destabilizzante.

Che dire del mio corregionale Licio Gelli? Un venerabile maestro di una loggia massonica deviata denominata P.2, anche questa loggia è appurato che cercava di potare l’Italia verso un ulteriore prova di golpe, morti sospette, stragi, bancarotte fraudolente e una lista di iscritti cosiddetti (3)  insospettabili, la gente ha la memoria corta, purtroppo anche molti miei coetanei, ma io no!

Abbiamo avuto e vissuto stragi tremende, di origine di estrema destra, purtroppo la risposta delle frange estreme della sinistra fu altrettanto violenta, si uccidevano per strada fra rossi e neri, non capendo di essere ambedue manovrati da dei burattinai in seno allo stato.

Furono chiamati anni di piombo quelli che andavano dagli anni sessanta agli ottanta, di cui il raggruppamento più eclatante furono le brigate Rosse che terminarono con l’uccisione di Aldo Moro, non so se questo gruppo era in buona fede, ma una cosa è certa furono infiltrati dai servizi segreti anch’essi deviati, che al soldo dell’America non volevano l’accordo fra Aldo Moro e Enrico Berlinguer che volevano far nascere un governo di centro sinistra.

Scusatemi se scrivo in maniera random, ma gli avvenimenti che si sono susseguiti sono talmente tanti, che faccio fatica a seguire una cronologia, solo la memoria mi aiuta, tutto (4) questo per far capire a chi mi legge che la vita di un italiano medio non è stata tutta rose e fiori; tutt’altro!

Era scoppiata una bomba in piazza Fontana a Milano all’interno della Banca dell’Agricoltura, doveva nascere il mio secondo figlio che venne alla luce solo diciassette giorni dopo, era il 12 dicembre 1969, la bomba era stata posta con il chiaro intento di uccidere, 17 morti e 88 feriti tanto da farla appellare con il nome: “la madre di tutte le stragi.”

Nel frattempo nel 1973 tutti a piedi, l’eterna guerra fra israeliani e paesi arabi, iniziò con l’aggressione dell’Egitto e della Siria nell’ottobre 1973, durò solo pochi giorni, con una netta vittoria di Israele.

Per ritorsione l’OPEC (Organizzazione Paesi Esportatori di Petrolio) dapprima fecero fare un’impennata al prezzo del greggio, seguita ulteriormente da un embargo petrolifero ai paesi considerati amici di Israele, fra cui c’era anche la nostra povera Italia.

Tutti in bicicletta a cavallo in monopattino o con i pattini a rotelle, quando finalmente il periodo di “Austerity” finì, si passò a viaggiare con le targhe alterne per il risparmio energetico, ma chi lavorava con l’automobile come me, doveva sottostare a lunghissime file ai distributori autostradali di carburante. Questa manganellata fra capo e collo, pose fine allo sviluppo economico dell’occidente chiamato il: “Boom economico.” (5)

Nel Maggio 1974, i neo-fascisti (ci sono le sentenze) misero una bomba nascosta in un cestino dei rifiuti in Piazza della Loggia a Brescia dove si teneva un comizio contro gli attentati terroristici di matrice fascista.

Non passarono che pochi mesi, nell’agosto dello stesso anno nella notte, un attentato dinamitardo fece saltare un treno, l’Italicus, un internazionale che percorreva la tratta Roma – Monaco di Baviera; quando arrivò a San Benedetto Val di Sambro al confine fra Toscana ed Emilia, l’ordigno brillò provocando 12 morti.

Stando a quanto affermato nel 2004 dalla figlia Maria Fida, Aldo Moro, all'epoca Ministro degli Esteri, si sarebbe dovuto trovare a bordo di quel treno, ma pochi minuti prima della partenza venne raggiunto da alcuni funzionari del Ministero che lo fecero scendere per firmare alcuni documenti, questa storia fa pensare anche a chi non è un complottista che si è trattato dell’ennesimo attentato di (6) matrice neo-fascista che questa volta non ha voluto coinvolgere il ministro degli esteri.

27 giugno 1980 un aereo Douglas DC-9 dell’ex compagnia aerea ITAVIA, fu centrato da un missile e cadde in mare fra l’isola di Ponza e quella di Ustica, erano partiti da Bologna e dovevano atterrare a Palermo, ma le 81 persone compreso l’equipaggio, non arrivarono mai.

Un altro dei tanti misteri Italiani, forse questa era una faccenda internazionale che esulava dagli anni di piombo, fatto sta che comunque la verità quella vera non si è mai saputa.

2 Agosto 1980, stavo viaggiando in macchina verso Cervia dove erano già in albergo mia moglie Sandra e i miei due figli Michele e Spartaco, ero passato dalla montagna traversando l’appennino tosco – emiliano, quando in prossimità di Predappio, (mai luogo fu in sintonia con quanto stava accadendo), l’apparecchio radio antidiluviano (ricerca automatica), lo avevo appena riacceso poiché nei percorsi di montagna si può udire solo un fastidioso brusio.

Potevano essere al massimo le undici, quando mi dovetti fermare una voce scombinata di uno speaker diceva: “hanno messo una bomba alla stazione centrale di Bologna!” non nuovo a queste cose, ne erano accadute negli anni! Quindi pur non sapendo nulla di più di questa misurata notizia, pensai subito ad una tragedia.

E ne avevo ben donde 85 morti e 200 feriti un’ecatombe, sono state effettuate delle condanne di individui affiliati ai NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari), ma ormai cosa certa che gli ideatori furono i servizi segreti con l’aiuto alla criminalità organizzata quale manovalanza a cui sicuramente fu garantita l’impunità. (7)

Non a caso il presidente del Consiglio era Francesco Cossiga, il cui nome veniva a galla tutte le volte che l’Italia subiva attentati terroristici, i depistaggi furono molteplici, la folla era inferocita si calmo solo all’arrivo del presidente della repubblica Sandro Pertini che piangente di fronte alle macerie mormorò: “Non ho parole, siamo di fronte all’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia”

Finirono sotto inchiesta una ventina d’individui, ma nel 1981 la maggior parte di loro furono scagionati.

Queste erano le vicissitudini di questa povera Italia, un paese di segreti, corruzione e scorribande di ogni genere, che comunque erano al di fuori della mia cerchia (8)  d’influenza, anche si vi garantisco molto sentite, vissute e sofferte.

Ma questa mi è arrivata proprio sulla mia pelle, vuoi per scelte sbagliate o semplicemente per la congiuntura, mi sono trovato a quarant’anni disoccupato con due figli a carico, non posso e non voglio augurare neppure al peggiore dei nemici, di vivere una situazione come questa, anche se oggi purtroppo sono in tanti a provarla.

Nel 1970 mi sono iscritto ad un’associazione di volontariato e ho esercitato sino all’inizio della pandemia COVID, ne ho viste di tutte, ho toccato con mano la sofferenza, ho gioito con le puerpere che accompagnavo in maternità e mi sono rattristato quando qualcuno non sono riuscito a farlo arrivare vivo al primo pronto soccorso, ma questa è un’altra storia, bella e triste insieme, ma che non ha nulla a che vedere con dove voglio arrivare.

Comunque sia, ho vissuto per interposta persona alluvioni, terremoti e catastrofi di ogni genere, dove una politica che (9) non onora questa parola, ha lasciato molte incompiute assieme a macerie mai tolte! La catastrofe più vicina dovuta all’incuria è stata quella del ponte Morandi a Genova e scusate se è poco!

E finalmente (si fa per dire) siamo arrivati al tempo del colera, pardon Covid 19, vi sembra che un uomo che ha vissuto tante e tali vicissitudini appena saputa la cosa si sia impaurito? Naturalmente no!

Dimenticavo sono nato sotto le bombe e per un puro miracolo quando ero seduto sul vasino a fare la cacca a casa della nonna paterna, per un purò caso (si vede che non era giunta la mia ora) ho scansato il proiettile di un cecchino, (allora li chiamavano franchi tiratori) che dopo aver sfiorato l’inferriata della terrazza è andato a conficcarsi nell’armadino, per capirci quello dove si tenevano i piatti.

Pertanto quando ebbi la notizia della pandemia subito pensai all’ultima trovata del Grande Fratello (3) certo non quello di Mediaset, infatti, come potevo essere libero da questi pregiudizi, dopo una vita lunga come la mia dove ne ho viste di tutti i colori.

Mi sono dovuto ricredere la pandemia non era una trovata del Big Brothers, ma una cosa reale e non nascondo che un po' di paura l’ho avuta e buono buono mi sono messo in quarantena vivendo 24 h. con mia moglie dopo cinquantaquattro anni di matrimonio e sei o sette di fidanzamento, cosa non facile poiché quando la passione giovanile finisce rimangono solo i nodi al pettine.

Ho un hobby che ho scoperto quando sono venuto in pensione, lo scrivere! La passione l’ho sempre avuta tanto è vero che al lavoro mi chiamavano: “Il piccolo scrivano fiorentino” (4) riferito ai miei rapporti fiume, quindi una volta (10) libero da impegni lavorativi ho dato sfogo alla mia fantasia e durante la quarantena ho finito un poliziesco di trecentonovanta pagine “La squadra”.

Quindi fra dormire sino alle dieci, cucinare qualcosa, pomeriggi al PC e la TV sino alla mezza notte, hanno fatto sì che il tempo è passato, mi sono dilettato inoltre a fotografare con un teleobiettivo 80/200, la strada vuota sotto casa e i balconi dalla parte esterna.

Dal mio balcone vedevo e fotografavo chi faceva le faccende di casa e le più giovani che prendevano il sole in bikini, gioia per i miei vecchi occhi.

Ho rinunciato ad ascoltare i TG, solo uno al giorno perché la vera pandemia è stata la valanga di notizie ripetitive e con le varie sfumature a seconda della stazione che le metteva in onda; poi abbiamo avuto gli esperti in video, visibili tramite Skipe, l’esperto catastrofico e l’esperto rassicurante in una singolar tenzone per il predominio di chi era più qualificato a dare informazioni professionali.

All’inizio di questa disavventura sono stato invitato a rimanere a casa dall’associazione di volontariato dove prestavo servizio, l’ultima della serie dopo il mio inizio nel 1970, cinquanta anni esatti, mezzo secolo una vita!

Questo mi ha fatto sentire inutile e devo dire che ad oggi ni sento orfano di una cosa che ho espletato per anni, solo per una mera questione anagrafica, me ne farò una ragione, ma credo che non sarà facile.

Siamo nella fase tre ho potuto rivedere i miei nipoti e i miei figli e fare qualche commissione in città, ma sono sempre stato un uomo attivo, quindi non essendo ancora decrepito, dovrò cercarmi qualcosa da fare oltre alla letteratura. (11)

Da un mio amico di vecchia data volontario anch’esso, ero stato invitato a scrivere qualcosa su questa pandemia ma francamente avevo poco da dire ed ho avuto la crisi della pagina bianca.

Però devo dire che i pensieri mi si sono accalcati alla mente nelle tante ore libere, che mi hanno fatto fare una carrellata sul mio vissuto, cosa che ancora impegnato con il volontariato o con la scrittura, sarebbero rimasti imprigionati nella mia mente.

Per i torti subiti ho quasi un senso di colpa coloro che mi hanno fatto del male, sono tutti deceduti, giuro che non ho inviato nessun anatema, sarebbe presuntuoso pensare anche minimamente di avere questi superpoteri e se per una improbabile causa li avessi avuti, lungi da me augurare la morte a chicchessia.

Con questo anche io avrò fatto del male a qualcuno, ma questo e solo un problema fra me e la mia coscienza, comunque sia credo di non averlo mai fatto almeno coscientemente.

Un giorno fra quelli più brutti della mia vita ero appena uscito da una seduta di chemioterapia e mi stavo apprestando a tornare a casa, il cellulare squillò era il centralino del posto di polizia di piazza dei Ciompi a Firenze, ero convocato con urgenza per un colloquio come persona informata dei fatti, nessun’altra informazione.

Il pomeriggio stesso mi feci accompagnare da un mio parente che aveva l’autorizzazione a transitare nelle zone a traffico limitato e quel posto di polizia era ed è posizionato proprio in quella zona. (12)

 Entrando dentro passai attraverso un lungo corridoio gremito di poliziotti, finalmente in fondo mi trovai nell’ufficio di un giovane ispettore che cortesemente mi fece accomodare.

Mi fu imputato, di essere uno stalker, quindi ero diventato a un tratto imputato e non più persona informata sui fatti.

Secondo una denuncia precisa, dal mio cellulare erano partite ingiurie verso un signore di Matera, perplesso dissi che non ne sapevo niente e che cadevo dalle nuvole.

L’ispettore con fare inquisitorio mi disse che i cellulari oggi sono con la tecnica GSM 4.G, per cui non clonabili, quindi certamente ero io colui che infastidiva questo ipotetico signore.

Altrettanto perentoriamente dichiarai che GSM o non GSM, quelle telefonate non le avevo fatte, per cui ero pronto a fare una contro querela, inoltre chiesi all’ispettore se potevo parlare con l'individuo che mi accusava per chiarire questa incresciosa situazione.

Il mio interlocutore mi disse che non era possibile, allora il mio essere guitto scattò come per incanto e feci questa affermazione, impostando la voce come si addice ad un attore da strapazzo:

Ispettore le sembro un uomo che importuna un altro uomo che non ha avuto la fortuna di conoscere e che abita a quasi mille chilometri di distanza? Se era una donna la cosa poteva anche avere un senso, ma con un uomo, ma stiamo scherzando!

L’uomo che avevo davanti non abbassava la guardia insistendo, allorché chiesi di effettuare senza esitare una (13) controquerela, a questo punto il giovane chiuse la cartelletta della pratica cominciando a ciarlare del più e del meno e concluse dicendomi che potevo andare.

Tirando le somme quel colloquio non c’è mai stato, infatti nonostante la mia espressa richiesta di avere un qualcosa a conferma della chiusura della pratica, questa mi fu negata, per cui ho capito che il GSM non è esente dalle clonazioni, poiché il cellulare ce l’ho da vent’anni e non l’ho mai prestato a nessuno, per cui essendo certo che quelle telefonate non le ho mai fatte, è la prova provata che anche il GSM 4.G può essere replicato.

A questo punto chi mi legge si domanderà icchè c’entra il culo con le quarant’ore? E io dico e c’entra, perché la quarantena ha portato a galla questi interrogativi che erano nascosti in qualche anfratto del mio cervello!

Questa seconda parte la titolerei alla maniera di Shakespeare “Essere o non essere” infatti quello che (14) scriverò d’ora innanzi è per me un vero e proprio dilemma amletico.

DALIA (5)

Tutto questo è accaduto in un arco temporale di una ventina di anni, io vengo dalla generazione del tam-tam per cui anche quando vidi il primo fax in funzione mi sembrò una diavoleria, figurarsi il PC, ma volevo conoscere questa scatola magica e fortunatamente trovai una ragazza che avendo un ufficio vicino a casa, iniziò a darmi i primi nocumenti e diligentemente prendevo appunti su tutto quello che lei mi diceva.

Sono arrivato a conoscere questo marchingegno tanto da fare quasi tutto, naturalmente solo lo 0,01% di quello che effettivamente questa scatola può fare, per cui il debito di riconoscenza con Dalia era enorme e siamo rimasti amici anche quando lei si è trasferita al di la dell’oceano.

Ci sentivamo su Face Book, Messanger e Skipe, sino a che un giorno un laconico messaggio diceva:

Antonio la tua presa di posizione è stata talmente offensiva per me che non voglio più colloquiare con te!

Purtroppo, non tengo i file delle conversazioni, per cui mi dannavo per capire cosa avessi potuto dire o fare da avere una reazione così violenta e definitiva.

Ho contattato più volte Dalia dicendogli che anche a un condannato a morte si da la possibilità di difendersi, ottenendo un silenzio assoluto.

L’ultimo messaggio che gli ho inviato era piuttosto indispettito che diceva: (15)

Cara Dalia, credo che negare di capire il motivo del contendere, teso anche a offrire le eventuali scuse, sia oltre modo scortese, scorretto e sicuramente dettato dall’intolleranza

 

A questo punto il silenzio è diventato ancora più assordante, allora ho fatto un excursus nella mia mente per capire dove avevo potuto offendere questa donna, ma in scienza e coscienza non ho trovato nulla per cui il dubbio rimarrà nella mia come rimase al principe di Danimarca.


CORNELIA

In questo caso invece si tratta di una ragazza molto giovane con gravi disagi comportamentali, frequentavamo il solito luogo per cui avendo io sofferto di ansia e crisi di panico, mi sono preso a cuore il vissuto di questa ragazza.

Ho cercato nella mia poca cultura di darle un appoggio morale e materiale consigliandole luoghi ove poter smaltire quella sbornia di vivere, naturalmente l’ho fatto con il mio modo di fare dettato da un vissuto di uomo della strada, la ragazza sembrava apprezzare i miei sforzi, sino a che non ricevetti un messaggio su WhatsApp che diceva:

Antonio ti prego non ci dobbiamo né vedere né sentirci più!

Naturalmente comprendendo la sua sofferenza esistenziale per non chiamarla neppure erroneamente ho depennato dai social e dal telefonino il suo nominativo, poiché in passato mi sono trovato a mandare un messaggio a una persona che non era quella a cui il messaggio era destinato, quindi trovandomi di fronte a una situazione patogena piuttosto importante non volevo in nessuna maniera sbagliare.

Fin qui tutto normale sino a che un giorno in altre faccende affaccendato ho ricevuto un messaggio da Cornelia:

Antonio cosa ti ho fatto? Perchè mi hai tolto dai contatti?

A questo punto esterrefatto l’ho chiamata dicendogli il perché l’avevo bannata, ma che non c’erano problemi che dopo quella telefonata l’avrei aggiunta di nuovo alla mia rubrica, lei parve contenta di questa decisione.

Sembrava tutto risolto, ma da quel contatto non è più arrivata né una chiamata né un messaggio.

Un atteggiamento a dir poco anomalo, ma andando a controllare sui social l’ho vista molto in forma e sorridente, quindi data la notevole differenza di età, forse ha ritenuto non avere più bisogno del vecchio chaperon.

ASSUNTA

Le prime storie tutto sommato rientrano in una logica femminile, che non condivido, ma sforzandomi riesco a capirle anche se solo parzialmente.

Ma questa la porgo alla pubblica attenzione poiché per quanti sforzi faccia non l’ho capita e credo che non la capirò mai, 18 Assunta è una donna non una ragazzina quaranta anni, nata in Umbria è arrivata dall’estero dove lavorava, perché ha trovato un ingaggio a Firenze.

Ci siamo frequentati per un hobby comune non retribuito, Assunta e una donna sveglia, attiva e molto aperta, per cui io mi adattavo al suo vissuto e con la mia boccaccia ho sparato cazzate a raffica, Assunta sembrava non solo accettare gli sberleffi, ma anche di divertirsi.

Poi è arrivato il Covid e siamo stati costretti in casa, quindi abbiamo continuato a frequentarci attraverso i social network, addirittura il primo giorno di chiusura totale, Assunta che vive sola si collegò con una video chiamata, era chiaramente come tutti noi prostrata da questa mazzata che ci è arrivata fra capo e collo, con mia moglie abbiamo cercato di rincuorala nonostante fossimo impauriti anche noi, ma al contrario di lei noi eravamo in due.

Ho ricevuto da lei telefonate, quando era fuori per la spesa e molti post su face Book, nulla faceva presagire quello che stava per accadere.

Un pomeriggio sul tardi Assunta ha postato una foto scherzosa che evidenziava il nome volgare di un pene, alcune sue amiche di chat dicevano che sarebbe stata una buona cura per passare al meglio la clausura, quindi eravamo in un colloquio fra amici senza se e senza ma!

È seguito Il mio commento:

Ragazze, pur sforzandomi non sono riuscito a capire a cosa alludevate! 

La mia era una burla sulla burla, dato l’argomento trattato mi era sembrato di seguire il fil rouge dell’argomento, ma 19 nonostante tutto, il mio intervento non era stato per niente indecente.

Ebbene immediatamente dopo è arrivato un post molto sgrammaticato e chiaramente scritto in uno stato di eccitazione, che diceva più o meno così:

Non volevo arrivare a questo, ma non ne posso più delle tue schifezze! 

Naturalmente era più lungo e guarnito di frasi molto forti, il post proseguiva con un turpiloquio che avrebbe fatto arrossire gli scaricatori di porto ubriachi.

Subito dopo assunta ha bloccato la mia pagina Face Book e il collegamento WhatsApp, ho fatto appena in tempo a inviargli un sms, poiché quello non aveva avuto il tempo di bloccarlo o forse non ci aveva pensato; la mia puntuale risposta può al contrario essere postata per intero e lo faccio:

Non posso che accettare la tua decisione, ma nella mia risposta non mi riferivo a niente di quello che tu hai pensato. Un solo rammarico le mie cazzate sono sempre state fini a sé stesse, ma se ti davano così tanto fastidio bastava parlar chiaro come hai fatto ora. È doveroso chiederti scusa, ma sei sicura che le tue offese le meritavo? Ti ho cancellato anche io sul telefonino infatti questo è un sms, così non dovrai più sopportare le mie schifezze. Ma ti assicuro Assunta che tu di me non hai capito un piffero, buona vita.

Naturalmente queste situazioni accadono alle persone estroverse e aperte verso gli altri, poiché chi al contrario è un introverso, non incorrerà mai in queste gaffe, qualcuno potrebbe obbiettare ma come mai sono sempre donne?

Rispondo senza tentennamenti, a me le donne sono sempre piaciute e continuano a piacermi anche oggi in età avanzata.

Ma non è un algoritmo preciso, va da sé che con le amicizie maschili non è mai accaduto e non è che siano mancati i motivi del contendere.

La differenza sostanziale sta che il maschio quando ha qualcosa sullo stomaco te lo dice e se rompe un’amicizia lo fa riassumendo tutte le motivazioni che lo hanno portato a prendere quella decisione.

Infine, i maschi e le femmine non solo sono diversi nel sesso ma più che altro nelle relazioni interpersonali, questa non è una scienza esatta, ma solo una constatazione registrata durante il mio vissuto, ma naturalmente chiedo comprensione a tutti coloro che non si riconoscono in questa mia esposizione.

 ...........ooooooooooOoooooooooo..........

 

1. Naja: Il servizio militare di leva in Italia chiamato popolarmente Naja indica, la coscrizione obbligatoria. Ma cos’è la Naja? Molto terra terra è l’accostamento perverso con il servizio militare di leva, ma per gli addetti è il nome proprio del Cobra e dei vari serpenti elapidi appartenenti ai generi <Naja, Ophiophagus, Hermachatus> e altri meno comuni che si trovano in Africa e nell’Asia sud-orientale, tutti velenosissimi, emettono un veleno che contiene bungarotossina. Da questa spiegazione si può evincere l’assonanza con il servizio reso alla Patria dai bravi e giovani cittadini.

2. Politica: Dal greco antico politikè che attiene alla pòlis, la città o lo stato, con sottointeso técnè (arte o tecnica); per estensione: "arte che attiene alla città-stato talvolta parafrasato in tecnica di governo ". Dalla stessa radice " derivano anche il sostantivo polìtès (cittadino) e polìtikos (politico). Conclusione nulla a che vedere con quella esercitata attualmente.

3. Il Grande Fratello (in inglese Big Brother, letteralmente "fratello maggiore") è un personaggio immaginario creato da George Orwell, presente nel romanzo 1984. È il dittatore dello stato totalitario chiamato Oceania. Nella società che Orwell descrive, ciascun individuo è tenuto costantemente sotto controllo dalle autorità. Lo slogan "Il Grande Fratello vi guarda" ricorda continuamente agli abitanti la sua superiorità assoluta nella piramide gerarchica.

4. Piccolo scrivano fiorentino: tratto dal libro “Cuore” un romanzo per ragazzi scritto da Edmondo De Amicis a Torino, strutturato a episodi separati e pubblicato, per la prima volta, dalla casa editrice milanese Treves nel 1886. Il libro ha la forma di un diario fittizio di un ragazzo di terza elementare che racconta lo svolgersi del proprio anno scolastico 1881-1882 dal 17 ottobre al 10 luglio: ogni capitolo riporta la data del giorno e un titolo riferito al tema trattato. Erano i racconti mensili inseriti nella storia principale, chi lo ha letto ricorda: Il piccolo patriota padovano, La piccola vedetta lombarda, Il piccolo scrivano fiorentino, Il tamburino sardo, l’infermiere di tata, Sangue romagnolo, Dagli appennini alle Ande, Naufragi.

5. Dalia Maria Giovanna, Cornelia, Assunta: Ovviamente i nomi e i luoghi, per una mera questione di privacy sono stati cambiati, la cosa vale per tutti quelli inseriti in questo racconto che non siano tratti da fatti di cronaca.

 


lunedì 15 luglio 2024

FIAT Fabbrica Italiana Automobili , Italiana?

Caro signor John Elkann, ho letto il suo lungo articolo sulla stampa dove lei fa ricorrere le parole "Italia" e "italiano" molteplici volte. Parla di "Fiat che porta il genio italiano nel mondo", di un'azienda che ha "un forte legame con il Paese" e via discorrendo con altre belle sviolinate. Non voglio scadere in un semplicismo e un populismo che non credo mi appartengano, ma vorrei farle presente che qui l'anello al naso non ce lo abbiamo. La sua azienda è arrivata dove è adesso anche grazie - e a tratti soprattutto - ai soldi non solo dei consumatori italiani, ma anche dei contribuenti. Parliamo di 4 miliardi di euro solo dal 1990 al 2019 che lo Stato vi ha dato a vario titolo.

Dal 2021 al 2024, invece, ci sono la bellezza di 700 milioni che vi sono stati dati solo per la cassa integrazione (sempre Pantalone eh, noi tutti, i fessacchiotti che versano ancora le tasse) ossia per pagare lavoratrici e lavoratori che altrimenti sarebbero andati a casa. Questo dato in particolare testimonia che in Italia siamo tutti bravi a fare gli imprenditori con i soldi degli altri:  qui il rischio d'impresa viene spostato sulle lavoratrici e i lavoratori, ricattando lo Stato e costringendolo a pagare per evitare macelleria sociale di madri e padri di famiglia. Avete chiuso stabilimenti, delocalizzato, tolto investimenti. Lo sa lei e lo sappiamo noi.  Il tutto con monumentali prese in giro, guarda caso fatte sempre quando subodoravate la possibilità di prendere altre risorse dalle casse rimpinguate dai contribuenti e poi puntualmente disattese. A mio parere, dunque, non siete più un'azienda italiana. Siete un'azienda in debito con l'Italia, che è diverso. Se quel debito lo ripagherete mai io non posso saperlo. Però nel frattempo abbiate almeno la cortesia di non prendere in giro chi vi ha consentito di diventare ciò che siete oggi. La decenza, la dignità del silenzio è preferibile a francamente pietosi tentativi di rivendervi un marchio che italiano non lo è più da decenni. Date retta.



martedì 4 giugno 2024

UN GRANDE DOLORE!

C'è un vecchio detto, almeno qui in toscana, che dice: i genitori non dovrebbero mai sopravvivere ai figli, io aggiungerei, e i nonni tanto meno ai nipoti, ti saluto caro nipote mio, che ci hai lasciato, ed essendo un agnostico convinto, so che non ti vedrò mai più e questa è una cosa tremendamente insopportabile. Ciao nipote e amico mio!


lunedì 22 aprile 2024

ESSERE DONNA


Vorrei spiegare cos'è il patriarcato agli uomini che ce lo spiegano.

Patriarcato è essere una bambina e dover servire a tavola, mentre tuo fratello no.

È la fatica del carico fisico e mentale mentre ti dicono che sei fortunata perché tuo marito "ti" aiuta.

È un colloquio di lavoro dove ti chiedono se hai figli o vorresti averne.

È un tentativo di stupro in una spiaggia mentre sei sola e leggi un libro.

È un interlocutore che ti infantilizza in quanto donna.

È il nodo alla gola che ti sale quando sei sola di notte e incontri un uomo con aria predatoria.

È una strada sbarrata perché sei incinta o hai figli.

Il fastidio di entrare in un bar di vecchi ed essere oggetto di occhiate e battute.

Il commento sull'aspetto fisico da parte di un collega.

Il datore di lavoro che ti chiede di curarti di più.

Il professore universitario che ci prova anteponendo una gerarchia.

La violenza di un parto con kristeller ed episiotomia.

Dover nascondere le mestruazioni e lavorare con i crampi.

Pagare gli assorbenti come beni di lusso.

Essere una bambina a cui impongono il rosa.

Essere sposata o "da sposare".

Guadagnare la metà dei colleghi maschi.

Subire una molestia dall'insegnante di musica.

Subire una molestia violenta dai tuoi compagni delle medie.

Sentirti dire che la tua vita avrà pienezza e sarai realizzata solo se diventerai madre.

Essere criticata se sceglierai di seguire la tua carriera piuttosto che sposarti e mettere su famiglia.

Ballare a una festa e trovarti le mani sul culo.

Essere pestata, violentata e uccisa ed essere pure colpevolizzata per questo.

Patriarcato è un marito che uccide i tuoi figli perché vuoi essere una donna libera.

E infine, ma non perché l'elenco sia finito, dover ascoltare degli uomini che ti spiegano che il patriarcato non esiste”.


lunedì 1 aprile 2024

CINEMA CHE PASSIONE!

UN MONDO A PARTE: finalmente un film italiano di sentimenti, Riccardo Milani ha colto in pieno una situazione che noi cittadini manco immaginavamo; grande interpretazione di Albanese che ancora una volta ci ha fatto ridere e piangere, la Raffaele ha fatto una buona performance ma chi seguito la sua carriera sin dagli inizi non si stupisce se parla correttamente in dialetto abruzzese; stupenda la fotografia che ci ha catapultato in una natura non benigna con i suoi inverni nevosi; Un buon registra fa recitare bene tutti i ragazzini pescasserolesi, i paesani le comparse e i comprimari tutti bravi. Se vi piace il cinema non dovete perdere questo!



sabato 30 marzo 2024

PER NON DIMENTICARE MA!

Ci sono storie che vengono raramente raccontate.

Quella delle donne costrette a prostituirsi nei lager è una di queste.

Si trattava per la maggior parte di giovani tedesche, ma vi erano anche donne dell’Europa orientale. Praticamente nessuna superava i 25 anni di età.

Dislocate in nove bordelli, siti in altrettanti campi di concentramento e sterminio, provenivano perlopiù dal lager di Ravensbrück e in misura minore da Auschwitz.

Era stato Himmler in persona a decidere la destinazione di specifici edifici all’interno dei lager a questo uso, convinto che la presenza delle prostitute avrebbe migliorato la produttività di alcuni specifici gruppi di internati. Sostanzialmente i nazisti riproponevano lo stesso schema già usato dal 1939 in Germania e nei territori occupati, dove erano sorti bordelli dedicati ai soldati della Wehrmacht e alle SS.

Le prime donne destinate alle case chiuse dei lager erano spesso quelle internate precedentemente come “antisociali”. Molte di loro erano costrette con la forza a prostituirsi, altre venivano blandite con promesse relative a migliori condizioni di vita e più cibo; tutte erano prima oggetto di violenze da parte di alcune SS che ne dovevano “saggiare” le “qualità sessuali”.

Le giovani destinate ai bordelli dovevano comunque lavorare per parte della giornata e se ricevevano dosi maggiori di cibo e migliori condizioni di vita era solo perché servivano ad appagare gli istinti di chi le utilizzava come strumenti di piacere.

Tutte le promesse legate alla loro liberazione venivano sistematicamente disattese.

Oltre alle donne tedesche e dell’Europa Orientale vi erano anche donne ebree, rom e sinti considerate particolarmente belle le quali vennero selezionate al loro arrivo, non tanto per i bordelli comuni quanto per essere date in pasto agli ufficiali delle SS che le utilizzavano come prostitute personali, violando le leggi che proibivano rapporti con non ariani.

La morbosa osservazione dei corpi femminili durante le ispezioni, gli esercizi fisici, perfino lo spionaggio delle attività sessuali dei prigionieri, nei bordelli e nelle baracche, erano attività praticate quotidianamente dalle guardie. Oltre alle ragazze avviate alla prostituzione, molte donne e molti uomini furono costretti a concedersi ai propri aguzzini o ad altri prigionieri solo per non venir malmenati o per ottenere quel poco cibo necessario per sopravvivere.

Le prostitute dei lager difficilmente raccontarono la propria storia, spaventate da una morale comune che avrebbe preferito additarle come “puttane” più che come ennesime vittime della follia nazista.

Sia la Germania Est che quella Ovest negarono a queste donne risarcimenti morali e materiali, ma soprattutto negarono loro la memoria che ma soprattutto negarono loro la memoria che meritavano al pari di tutti gli altri perseguitati dei lager.



martedì 26 marzo 2024

TROVATA IN RETE UNA PERLA DI SAGGEZZA.

Quando si è parlato della presunta truffa ad opera di Chiara Ferragni, vi sarà capitato di sentir dire a qualcuno "E ALLORA CHI RUBA TUTTI I GIORNI? E ALLORA I POLITICI?”

Questo fenomeno si chiama “eallorismo” (Whataboutism) ed è un espediente retorico classico che confronta le mele con le arance per distogliere l'attenzione delle persone e portarle a minimizzare i problemi.

 Simile al" benaltrismo" secondo cui, nel momento in cui io parlo della gente senza biglietto che mi passa dietro ai tornelli, arriva qualcuno a dirmi che perdo tempo sul nulla, dal momento che esistono "ben altri problemi a Roma".

Ricordiamo che ogni situazione merita una valutazione indipendente. Chiara Ferrangi non c’entra nulla coi politici che rubano: la sua se è una truffa resta tale.

Chi non paga il biglietto in metro non ha niente a che vedere col fatto che Roma sia una città problematica per tante altre cose.

 Questa è solo una delle tecniche di disinformazione molto usate, perché fanno tantissima presa sulla mente delle persone.

Vittorio Gabriele Roma



 

giovedì 14 marzo 2024

UN'ALTRO FERRAGOSTO


Virzì non mi ha mai deluso è un regista sensibile e molto attuale nelle sue rivisitazioni, in questo film oltre ad una prova di autore, abbiamo una grande prova attoriale degli ormai consolidati Orlando, Ferilli, De Sica, Morante, di cui abbiamo avuto modo molte volte la possibilità di godere della loro bravura; ma vogliamo parlare degli altri? La giovane bruttina Sabrina Mazzalupi è fantastica, bravi tutti i comprimari Virzì è riuscito a far recitare tutti persino la neofita Ema Stokholma. Il film non è piaciuto al pubblico e neppure alla critica, posso capire il pubblico sicuramente formato per la maggioranza da giovani, ma la critica non ha nessun alibi con la loro mezza stroncatura, addirittura mezza stella in meno a quella del pubblico. Il film e una storia di sentimenti amorosi e la passione di una vecchia politica di idealisti in cui mi riconosco, si ride e si piange cosa volete di più miei cari critici?!  Un solo neo troppo lungo poteva finire con la morte del protagonista sullo scoglio con il figlio. Comunque a mio parere è un film da vedere.


domenica 18 febbraio 2024

FINALMENTE L'ALBA

Il film non è un capolavoro si srotola su un fatto di cronaca che io ho vissuto ad undici anni, un fatto di nera che coinvolse il figlio Piero di Attilio Piccioni più volte ministro della repubblica, il Marchese Montagna, l’anfitrione di feste  di sesso e droga, ed altre personaggi del jet set di allora, nel film hanno inserito anche, l’attrice  Alida Valli che credo che in quella storia non c’entrasse per niente, quindi una miscellanea fra verità e fiction, che mio avviso non rende reale il film,  con un finale  onirico della protagonista a passeggio con una leonessa, cosa avrà voluto dire il regista-sceneggiatore?  Le attrici e gli attori sono stati all’altezza: Rebecca Antonacci una giovane attrice molto brava, Lily James brava attrice inglese, Joel Keery un attore americano eccellente, ma mi ha colpito in particolar modo Rachel Sennot l’attrice americana che ha caratterizzato al meglio il suo personaggio. Ma concludendo  il figlio di Maurizio Costanzo è così  o piace oppure no. 

domenica 31 dicembre 2023

UN COLPO DI FORTUNA

Seguo Woody Allen da quando era giovane come me, ed ho sempre apprezzato la sua intelligenza espressiva in qualsiasi forma lui l’avesse raccontata e non ho mai avuto un ripensamento, Un colpo di Fortuna non sarà uno dei suoi migliori, ma certamente non da due stelle e mezzo come lo ha valutato il pubblico. Ottima l’interpretazione della giovane Lou de Laage, bravo anche l’assassino per procura Melvil Poupaud e l’’ormai affermata attrice nel ruolo della madre Valèrie Lemercier, infine anche se è l’attore non protagonista Niels Schneider a caratterizzato bene il suo personaggio. Quindi senza lode e senza infamia ma con il suo finale a sorpresa, è da vedere.



lunedì 25 dicembre 2023

FOGLIE AL VENTO - Titolo originale FOGLIE MORTE

Mi sono recato a vedere questo film suggestionato dalle critiche soprattutto quelle del pubblico e contro corrente dico: banale, non originale, lento in una storia d'amore non consumata. Dialogo inesistente che si svolge in un paese buio al confine russo,  con continue informazioni radiofoniche contro i russi invasori, si salva la musica con un cammeo nostrale "mambo italiano" infine   "Pëtr Il'ič Čajkovskij",  sinfonia nm. 6 Patética, che ci rimpacia con la noia da sbadiglio.

venerdì 22 dicembre 2023

POETICA CATTURATA IN GIRO NELLA RETE

Ti ho sentita

senza ascoltare

Ti ho amata

senza saperlo fare.



REMEMBER PRIMO APRILE 2016

Anche se oggi è il giorno degli scherzi, io voglio fare una proposta serie a chi mi conosce, sono pochi mesi che tengo questo blog, poiché sono un incallito grafomane esibizionista; da ragazzo scrivevo sui muri e l'avvento del web mi ha dato la possibilità di farlo ancora, solo che allora non so chi mi leggeva, al contrario oggi posso essere letto per chi conosce la lingua italiana dagli Appennini alle Ande; pertanto sulle riflessioni che scrivo su questo muro virtuale, mi farebbe estremamente piacere se avessero un riscontro, insomma, un contradittorio, ma se non sarà possibile, me ne farò una ragione continuando a scrivere delle cose che il vento disperderà. Un abbraccio circolare a tout le monde.

1/4/2016



domenica 10 dicembre 2023

FILM: CHIMERA

Alice Rohrwacher un regista giovane che prende premi in qua e la! Brava! Con la Chimera ha dato a noi ottuagenari la possibilità di sognare, una trama originale fuori dai normali stereotipi filmati, a volte fatti male o da sbadiglio compresi i film u.s.a con tanti effetti speciali e poca sostanza. Bravo il britannico Josh O’Connor l’attore principale, brava la Brasiliana Carol Duarte, bravi tutti i comprimari e perché no! Brava anche se con una piccola parte la sorella Alba. Credo a mio modesto parere che sia da vedere.



martedì 28 novembre 2023

NAPOLEONE

A mio avviso a questo film ho dato un voto più basso di quello di Mymovies, della critica e del pubblico, Ridley Scott è l’ingegnere degli effetti speciali e Jaoquin Phoenix a superato Caligola con la sua interpretazione più matura, al contrario, non mi sono piaciute le caratterizzazioni di Vanessa Kirby, Tahar Rahim e Rupert Everett, molto stereotipate. Il film non ha aggiunto niente al nostro sapere, basandosi quasi esclusivamente sulla storia d’amore fra il re (Napoleone) e la regina (Giuseppina), storia oltretutto melensa e non originale! Pertanto out!



lunedì 6 novembre 2023

L'ULTIMA VOLTA CHE SIAMO STATI BAMBINI

Amo Bisio, ma ho una sensazione che troppi attori si vogliano dilettare nella regia, che pur essendo attenti e diligenti non sono ancora pronti per un impegno così importante. I ragazzi Raffaello di Domenico, Vincenzo Sebastiani, Carlotta De Leonardis e Lorenzo Mc. Grave Zaini sono eccezionali e qui un encomio a Claudio Bisio che li ha condotti per mano in maniera magistrale. Non conosco il romanzo da cui è tratto per cui non so se il film è fedele, ma se così è, ho visto nella rappresentazione degli accostamenti alla guerra dei bottoni del 1962, I ragazzi della via Pal di Ferenc Molnàr e infine Tom Sawyer di Mark Twain, saltano subito agli occhi queste similitudini. Insomma senza lode e senza infamia.


                                                           

domenica 5 novembre 2023

ANCORA QUALCUNO CHE MI VUO DARE SOLDI MA CHI SONO IO: JO CONDOR?

Scusami per questo modo di contattarti, ho appena visto il tuo profilo e ho pensato che fossi la persona giusta per me.  Comunque, mi chiamo ruzena Malachovska di origine olandese e vivo in Francia.  Soffro di una grave malattia che mi condanna a morte certa, è un cancro alla gola, e ho una somma di 550.000 euro che desidero donare a una persona affidabile e onesta perché ne faccia buon uso.  Possiedo un'attività di importazione di olio rosso in Francia e ho perso mio marito 6 anni fa, cosa che mi ha colpito molto e non ho potuto risposarsi fino ad oggi, non abbiamo avuto figli.  Vorrei donare questa somma prima della mia morte in modo che i miei giorni siano contati per mancanza di questa malattia per la quale non avevo cura ma un analgesico in Francia mi calma un po 'ora vorrei sapere se puoi beneficiare di questa donazione .  Ecco il mio indirizzo Gmail: ruzenamalachovska@gmail.com